09 May, 2025 - 12:06

Reddito di Libertà 2025: nuove domande dal 12 maggio, ma è compatibile con l’Assegno di Inclusione?

Reddito di Libertà 2025: nuove domande dal 12 maggio, ma è compatibile con l’Assegno di Inclusione?

Il nuovo Reddito di Libertà 2025 è pronto a tagliare il nastro di partenza. Con l’apertura ufficiale alla presentazione delle nuove domande INPS, il contributo economico dedicato alle donne vittime di violenza torna al centro dell’agenda sociale e istituzionale italiana.

La misura, che punta a sostenere percorsi di autonomia e reinserimento, si conferma anche per quest’anno un tassello fondamentale del welfare inclusivo.

La circolare INPS pubblicata il 7 maggio scorso ha definito modalità operative e tempistiche, generando grande attenzione e – come spesso accade – alimentando anche nuovi interrogativi.

Restano invariati i criteri d’accesso? Cosa cambia nella gestione della domanda rispetto al 2024? Il Reddito di Libertà è cumulabile con l’Assegno di Inclusione o altri strumenti di sostegno pubblico?

Vediamo, punto per punto, tutto quello che serve sapere per orientarsi tra requisiti, compatibilità e procedura. Prima di approfondire il discorso, vi lasciamo alla visione del video YouTube di AdnKronos sui dettagli della misura.

Cos’è il Reddito di Libertà 2025 e a chi si rivolge

Prima di soffermarci sulla cumulabilità tra il Reddito di Libertà 2025, in partenza il 12 maggio, e l'Assegno di Inclusione, è fondamentale rispolverare in cosa consiste il contributo.

Il Reddito di Libertà è un sostegno economico pensato per accompagnare le donne in uscita da situazioni di violenza domestica o relazionale. La finalità principale è garantire un supporto concreto durante il percorso verso l’indipendenza economica e la ricostruzione di una vita autonoma, anche in presenza di figli minori.

La misura è indirizzata esclusivamente alle donne prese in carico da centri antiviolenza riconosciuti e dai servizi sociali territoriali. Rientra in una strategia integrata che coinvolge più ministeri, confermando l’impegno istituzionale a livello interministeriale nella lotta alla violenza di genere.

Il contributo può essere utilizzato per affrontare spese primarie, come affitto, formazione, mobilità, necessità dei figli. Insomma, in un momento in cui i bilanci familiari sono sempre più sotto pressione, il Reddito di Libertà rappresenta un presidio concreto di equità e tutela.

Chi può richiederlo e quale importo è previsto?

I criteri per l'accesso al Reddito di Libertà 2025 sono chiari e ben definiti. Nulla cambia rispetto allo scorso anno, almeno da quanto riportato nell'ultima circolare INPS: 

  • È destinato alle donne vittime di violenza;
  • Richiede la residenza sul territorio italiano (inclusi cittadini comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno) dei soggetti interessati;
  • Presuppone una situazione di povertà o urgenza socio-economica, attestata da un assistente sociale pubblico;
  • È indispensabile la presa in carico da un centro antiviolenza accreditato e da un servizio sociale territoriale.

L’importo massimo erogabile è di 500 euro mensili, in unica soluzione per un periodo massimo di 12 mesi, per un totale di 6.000 euro anni. Le domande vengono accolte in base alla disponibilità delle risorse e all’ordine cronologico di invio.

Attenzione: la misura si affianca e non sostituisce altre forme di supporto pubblico. Un punto chiave che amplia l’accessibilità e la portata del beneficio.

Reddito di Libertà 2025 e Assegno di Inclusione sono possono cumulare?

Uno dei dubbi più frequenti riguarda la compatibilità del Reddito di Libertà 2025 con l’Assegno di Inclusione. E l'interrogativo e ritornato alla ribalta proprio in occasione della nuova apertura della finestra deputata all'accoglimento delle nuove domande INPS dal 12 maggio in poi. Ma scacciamo via ogni dubbio.

La risposta è affermativa: Reddito di Libertà e Assegno di Inclusione possono coesistere senza esclusione reciproca.

Il contributo è infatti cumulabile con l’ADI, la NASpI e altri aiuti economici concessi da Regioni, Comuni e altri enti pubblici. Tuttavia, l’INPS conserva la facoltà di revocare il beneficio qualora vengano meno i requisiti dichiarati, o in caso di incongruenze documentali.

Va inoltre ricordato che ogni beneficiaria può accedere alla misura una sola volta, come previsto dal DPCM 2024. Le risorse vengono distribuite su base regionale, secondo i dati ISTAT relativi alla popolazione femminile tra 18 e 67 anni, con possibilità di integrazione da parte delle amministrazioni locali.

Come presentare la domanda per il Reddito di Libertà 2025

Archiviata la questione sulla compatibilità con l'Assegno di Inclusioni, andiamo a vedere quali sono le nuove disposizioni INPS in merito alla presentazione delle istanze d'accesso al contributo.

Come anticipato nel corso degli articoli, le nuove domande per il Reddito di Libertà possono essere inviate telematicamente dal 12 maggio al 31 dicembre 2025. L'istanza può essere inoltrata da tutte le donne che rispettano i requisiti, comprese coloro che non avevano partecipato alla fase transitoria.

La procedura si articola in tre fasi:

  1. Compilazione del modulo SR208 – disponibile sul sito INPS nella sezione “Moduli” – da parte dell’interessata, o tramite delegato;
  2. Trasmissione della domanda da parte del Comune di residenza all’INPS, che attribuisce un codice univoco con data e ora d’invio. Questo determina la posizione in graduatoria;
  3. Rilascio alla richiedente della copia della domanda, completa del numero identificativo e del codice assegnato dal sistema.

La trasmissione telematica è disponibile anche attraverso il portale INPS. Si può accedere tramite SPID livello 2, Carta d’Identità Elettronica 3.0 o CNS. Una volta esaurite le risorse, le richieste eventualmente escluse potranno essere ripresentate nell’anno successivo.

La procedura diventerà a regime dal prossimo anno: le domande potranno essere inviate in qualsiasi momento, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026.

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Achiropita Cicala
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