Ancora una volta le parole di Marina Berlusconi pesano e agitano il centrodestra. Fino a dividerlo, più o meno apertamente. A parte Matteo Renzi che premia il suo coraggio e Forza Italia che sposa la sua linea ("un faro da seguire", è la sintesi degli azzurri), agli alleati non è piaciuto l'affondo su Donald Trump: il presidente degli Usa "preoccupa" la figlia del Cavaliere e infierisce sulla credibilità dell'America. Parole che suonerebbero come una distanza dell'Italia dallo storico partner occidentale, messa nera su bianco. E indizio del disappunto degli alleati sarebbe il silenzio scelto da leghisti e di quasi tutti i meloniani.Tranne la ministra Daniela Santanché di Fratelli d'Italia, che sceglie l'attacco frontale: "Non mi sembra giusto intervenire a gamba tesa con giudizi sul presidente degli Stati Uniti che sono un nostro alleato", scandisce rimarcando che "a prescindere dal presidente, con gli Usa dovremo avere rapporti assolutamente buoni". Ad assolvere Trump (nonostante il suo "effetto tornado") rimbrottando, invece, l'Europa è il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
"Bisogna sperare che Trump sia costretto dai problemi, dai danni provocati dalle sue decisioni, a rivedere un po' tutto e a fare marcia indietro". dice Marina Berlusconi. Parole che FI apprezza riconoscendone una "visione". Tace invece Matteo Salvini, che per giorni affidò a una cravatta rossa il suo sostegno a The Donald, appena riconfermato alla Casa Bianca. In silenzio pure FdI, apparentemente indifferente al dibattito. Ma nei corridoi dei Palazzi non manca chi attribuisce l'attivismo di Marina agli interessi per un suo progetto imprenditoriale sui media a livello europeo, su cui starebbe sondando il terreno da tempo. Da qui - continua l'interpretazione dei meloniani - la spinta sul coordinamento con l'Europa come bussola nei rapporti con gli Stati Uniti.