Il 9 maggio 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il 17° decreto attuativo della riforma fiscale, nel quale è contenuta una novità sul bollo auto.
Ben presto, infatti, dovrebbe arrivare il nuovo calendario dei versamenti semplificati: scompariranno le attuali scadenze fisse.
In che modo? Vediamo quali sono tutte le novità sul pagamento del bollo auto.
Il bollo auto è un’imposta variabile la cui gestione è affidata principalmente alle singole regioni italiane.
Si tratta di una tassa variabile perché l’importo dovuto dipende da diversi fattori, come:
Infatti, lo stesso meccanismo di calcolo è rimasto invariato negli anni. Le Regioni, tuttavia, potrebbero applicare criteri differenti, quindi è sempre bene calcolare la tassa esatta in base alla propria situazione.
Il pagamento della tassa è dovuto anche se il mezzo non viene utilizzato, in quanto si tratta di un’imposta sulla proprietà e non sull'uso.
Il mancato pagamento comporta una sanzione, in quanto costituisce una violazione fiscale. Nei casi più gravi, si potrebbe rischiare anche il fermo amministrativo dell’auto.
Il 9 maggio 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato, nel contesto della riforma fiscale, il diciassettesimo decreto attuativo.
Al suo interno, tra le numerosissime novità, ne figura anche una sul bollo auto che cambierà (quasi) completamente il pagamento della tassa.
Infatti, il governo introduce un nuovo modello di riscossione del bollo, per ridurre la complessità e semplificando il calendario dei pagamenti.
La misura è contenuta nella bozza del decreto e prevede che il bollo venga pagato annualmente in un’unica soluzione, liberando il calendario a scadenze fisse.
Un altro punto importante riguarda l’identificazione di chi è responsabile del pagamento dell’imposta al primo giorno del periodo fiscale.
Questa regola serve a chiarire le situazioni in cui avviene un cambio di proprietà durante il mese di pagamento. In questo modo, si riducono i conflitti fiscali e le richieste di rimborso, che sono comuni nei trasferimenti tra Regioni.
Per il pagamento del bollo auto si farà riferimento al mese di immatricolazione del veicolo.
Pertanto, dal 1° gennaio 2026, si lascerà il posto a un’unica data di pagamento, appunto, tenendo in considerazione la data di immatricolazione.
Per il versamento, inoltre, non sarà più individuato l’ultimo giorno utile, bensì il primo giorno del periodo tributario.
In questo modo, la norma vuole superare qualsivoglia inconveniente che potrebbe verificarsi in caso di passaggio di proprietà del veicolo durante il mese di pagamento, soprattutto quando avviene tra diverse Regioni.
In ogni caso, per i veicoli registrati prima del 1° gennaio 2026, le scadenze attuali dovrebbero rimanere valide, salvo eventuali modifiche da parte delle Regioni.
Le nuove regole sul bollo auto hanno ripercussione anche sul fermo amministrativo. Il provvedimento prevede che il bollo venga pagato alla Regione di residenza e dove si circola con il mezzo.
Pertanto, la norma ribadisce chiaramente il principio di territorialità. Considerando che i veicoli rappresentano una fonte di inquinamento, la norma prevede che devolvendo la tassa alla Regione si darebbe la possibilità di investire il gettito in provvedimenti di risanamento ambientale.
Di conseguenza, si esclude il fermo amministrativo dell’auto dall’elenco delle cause che permettono l’esonero dal pagamento della tassa.
Il bollo auto dovrà essere pagato anche nel caso in cui il fermo preveda l’indisponibilità del mezzo.
Tuttavia, l'approvazione ufficiale delle novità è ancora lontana. Il decreto legge dovrà prima essere esaminato in Conferenza unificata e successivamente nelle commissioni parlamentari.
Novità sul bollo auto: il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma che semplifica il pagamento del bollo auto, sostituendo le scadenze fisse con un'unica data annuale, legata al mese di immatricolazione del veicolo.
Responsabilità del pagamento: il pagamento sarà dovuto anche in caso di fermo amministrativo del veicolo e si baserà sul primo giorno del periodo fiscale, per evitare conflitti legati al cambio di proprietà.
Impatto regionale e ambientale: il bollo auto sarà versato alla Regione di residenza, con l'obiettivo di destinare i fondi a iniziative di risanamento ambientale, rafforzando il principio di territorialità.