Giovedì 15 maggio a Istanbul si aprirà la nuova fase dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky guiderà la delegazione di Kiev, mentre sembra sempre più probabile il forfait di Vladimir Putin, nonostante l'invito a riprendere i colloqui sia partito proprio da lui. Al suo posto dovrebbe esserci il suo ministro degli Esteri Lavrov. Annunciata anche la presenza del Segretario di Stato americano Marco Rubio, inviato speciale del presidente Donald Trump.
I negoziati di Istanbul potrebbero rappresentare una svolta determinante per il raggiungimento di una tregua nei combattimenti e per la costruzione delle trattative di pace tra le due nazioni.
Nelle ultime ore, però, il dibattito è stato interamente incentrato sulla presenza del presidente Putin. Zelensky ha accettato di incontrarlo per un faccia a faccia e ha chiesto ai paesi occidentali, UE e Usa, nuove sanzioni contro la Russia in caso di assenza del leader russo dai tavoli dei negoziati. Sarebbe secondo Zelensky la prova del bluff di Mosca.
Qual è la posizione del governo italiano? Dopo le polemiche degli ultimi giorni sull'assenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal viaggio dei leader europei a Kiev, è il Ministro degli Esteri Antonio Tajani a spazzare il campo da dubbi.
A meno di 48 ore dall'avvio dei negoziati di pace di Istanbul, in Turchia, ancora non si hanno certezze sulla presenza del Presidente della Russia, Vladimir Putin.
Il leader ucraino, Zelensky ha accettato l’incontro, confermando così la sua presenza alla guida della delegazione del suo Paese.
Ci sarà anche il Segretario di Stato americano Marco Rubio, come annunciato dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La Casa Bianca ha aggiunto che nella delegazione americana ci saranno anche gli inviati speciali Steve Witkoff e Keith Kellogg.
La delegazione russa, invece, dovrebbe essere guidata dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. A scriverlo è stato, ieri, un giornalista ucraino filorusso, citando il sito Kp. La delegazione dovrebbe comprendere anche il consigliere del presidente della Federazione russa per la politica estera Yuri Ushakov.
Ukraine has always supported diplomacy. I am ready to come to Türkiye. Unfortunately, the world still has not received a clear response from Russia to the numerous proposals for a ceasefire.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) May 12, 2025
Russian shelling and assaults continue. Moscow has remained silent all day regarding the… pic.twitter.com/4AGiLX5Sdf
Nel pomeriggio di marterdì 13 maggio, il presidente dell'Ucraina Zelensky ha chiesto a Stati Uniti e UE un pacchetto di sanzioni più incisivo contro la Russia se Putin dovesse respingere la richiesta di un incontro in Turchia, poiché il rifiuto sarebbe un "chiaro segnale che non vogliono e non hanno intenzione di porre fine alla guerra".
E l'Italia? La posizione del governo italiano è stata espressa dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Ha affermato Tajani, commentando la richiesta di Zelensky di sanzioni contro Mosca se il presidente russo Vladimir Putin non si presenterà giovedì a Istanbul.
Ha concluso Tajani.
Ucraina, #Tajani sul possibile forfait di Putin ai negoziati di Istanbul:
— Tag24 (@Tag24news) May 13, 2025
“È importante che tutti quanti lavoriamo per la #pace L'importante è che sia una pace giusta, che non può essere la sconfitta dell'Ucraina. La Russia deve assumersi le sue responsabilità."#Ucrania #Governo pic.twitter.com/PozaZVgKtD
Alla domanda se la premier Meloni abbia fatto bene a non andare personalmente a Kiev, Tajani si limita a rispondere:
La polemica che da giorni tiene banco sulla scena politica italiana, non accenna a sopirsi. Ha davvero perso un occasione non andando a Kiev con gli altri leader europei?
Secondo l'opposizione sì, ma nei prossimi giorni Giorgia Meloni potrebbe recuperare il terreno eventualmente perso, giocando addirittura in casa.
L'occasione è rappresentata dalla prima messa di Papa Leone XIV, in programma domenica 18 maggio in San Pietro, a Roma.
Zelensky ha comunicato che – impegni di guerra permettendo – parteciperà all'evento, e secondo il suo capo di gabinetto, sarebbe disponibile a tenere colloqui con qualsiasi altro leader mondiale a margine dell'evento.
Potrebbe essere l'occasione giusta per la presidente del Consiglio anche per un bilaterale con il nuovo cancelliere tedesco Friederich Mertz, per costruire un asse italo-tedesco, anche alla luce del gelo delle ultime settimane con la Francia.
Intanto nella serata di ieri, Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, in cui ha ribadito l'aspettativa che anche la Russia, così come fatto dall'Ucraina, “risponda positivamente all'invito ai colloqui al più alto livello e che accetti un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, quale concreto segnale di disponibilità alla pace".