L’Italian Brainrot è una tendenza di internet emersa all’inizio del 2025, caratterizzata da video e meme generati con intelligenza artificiale (IA) che combinano creature assurde, nomi pseudo-italiani e narrazioni nonsense. Diffusasi rapidamente su piattaforme come TikTok e Instagram, questa moda ha conquistato soprattutto i giovani, mescolando umorismo surreale e caos digitale. Questo articolo esplora cos’è l’Italian Brainrot, come si è sviluppato in Italia e quali sono le sue caratteristiche distintive.
Il termine “brainrot” deriva dall’inglese e significa letteralmente “marcire del cervello”, riferendosi a contenuti online così assurdi o ripetitivi da sembrare un sovraccarico mentale. L’Italian Brainrot aggiunge un tocco locale: personaggi come “Tralalero Tralala” (uno squalo con scarpe Nike), “Bombardiro Crocodilo” (un coccodrillo-aereo da guerra) o “Brr Brr Patapim” (una scimmia-foresta con piedi giganti) sono creati con IA e accompagnati da voci sintetiche maschili in italiano, spesso con rime senza senso o frasi provocatorie. Secondo Know Your Meme, il fenomeno ha avuto origine a gennaio 2025 su TikTok, con “Tralalero Tralala” come primo personaggio virale, per poi esplodere a marzo con altre creazioni. In Italia, la tendenza ha assunto una sfumatura unica grazie all’uso di stereotipi italiani (accenti marcati, gesti esagerati) e all’ironia sulla cultura digitale.
Post su X descrivono l’Italian Brainrot come un “gioco assurdo” per inondare i social di contenuti strani, spesso con riferimenti satirici a temi religiosi o sociali, che hanno suscitato dibattiti sulla loro irriverenza. La sua popolarità è cresciuta con video che narrano “storie” di questi personaggi, da combattimenti immaginari a improbabili biografie, rendendo il fenomeno una sorta di soap opera digitale nonsense.
L’Italian Brainrot ha avuto un impatto significativo in Italia, dove la Generazione Z lo ha adottato come risposta ironica alle critiche sul consumo eccessivo di social media. Secondo articoli come quello di Marca, esperti esprimono preoccupazione per i rischi di questa tendenza: il consumo prolungato di contenuti così caotici potrebbe ridurre la capacità di concentrazione, soprattutto tra i più giovani. Tuttavia, altri lo vedono come una forma di “dadaismo digitale”, un modo per affrontare un mondo complesso con assurdità creativa.
In Italia, il fenomeno si è evoluto oltre i semplici meme infatti, brand come Ryanair hanno sfruttato la tendenza per campagne social, mentre canali istituzionali, come quello del Ministero dell’Agricoltura, hanno creato parodie come “Trala Mercury” per promuovere temi locali. Su TikTok, il trend ha ispirato tier list e giochi come Italian Brainrot Clicker, dove gli utenti collezionano personaggi assurdi, segno della sua penetrazione nella cultura digitale.
Nonostante il suo successo, c’è chi lo critica: l’italo-australiano Joe Carrozzo, ad esempio, lo ha definito una rappresentazione distorta della cultura italiana. L’Italian Brainrot, con la sua miscela di tecnologia IA e umorismo surreale, rappresenta una tendenza effimera ma emblematica del 2025. Riflette il bisogno di leggerezza in un’epoca caotica, ma solleva anche domande sull’effetto dei social sul nostro modo di pensare.
A cura di Stefania Cardellicchio