15 May, 2025 - 13:05

Mattarella “punge” sulla difesa europea, mentre l'UE si spazientisce: l'Italia dica cosa vuole fare! 

Mattarella “punge” sulla difesa europea, mentre l'UE si spazientisce: l'Italia dica cosa vuole fare! 

Le parole pronunciate, mercoledì 14 maggio al Simposio Cotec Europa a Coimbra, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla difesa comune stanno dividendo l'opinione pubblica e la politica, tra chi critica il Capo dello Stato e chi plaude alla chiarezza della sua posizione.

Mattarella, citando la celebre aria della Turandot pucciniana 'Nessun dorma', ha bacchettato l'Unione Europea per il ritardo sul tema della difesa comune, invitando a intervenire con urgenza. Non ha parlato di riarmo europeo, ma i due temi sono strettamente collegati.

Parole dirette principalmente a quei governi - Italia compresa - che non hanno ancora assunto una posizione chiara sul riarmo europeo. Da Palazzo Chigi e dalla maggioranza al momento non è arrivato alcun commento.

Il Presidente della Repubblica, però, non è l'unico a temere per la sicurezza dell'Europa. Oggi in un'intervista al Corriere della Sera, il Commissario Europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, ha sollecitato il governo italiano ad abbandonare la linea attendista e a chiarire cosa vuole fare in tema di difesa e riarmo.

Inquietanti le parole del commissario lituano, che ha rivelato che - secondo i rapporti dei servizi di intelligence di Germania, Danimarca e altri Paesi - la Russia potrebbe essere pronta a una nuova aggressione contro gli Stati UE e Nato prima del 2030.

Cosa ha detto Mattarella a Coimbra sulla difesa europea?

Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sulla necessità dell'Europa di accelerare per la creazione di una difesa unica europea, stanno facendo molto discutere. Soprattutto in Italia, dove le dichiarazioni del Capo dello Stato suonano come una critica all'attendismo e ai tentennamenti del governo sulla questione. 

Tentennamenti dovuti soprattutto alle divisioni interne alla stessa maggioranza, con la Lega fortemente schierata sul 'no al riarmo' e sull'ipotesi di una difesa comune.

Nel suo applauditissimo intervento, Mattarella ha sferzato l'Unione Europea ad agire per colmare il ritardo accumulato in 70 anni di attendismo e immobilismo. Un ritardo che oggi, alla luce della particolare situazione geopolitica, potrebbe rivelarsi fatale per la sopravvivenza stessa dell'Europa.

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Poc’anzi la romanza che abbiamo ascoltato, “Nessun dorma” potrebbe applicarsi alla nostra Unione. 

Ha detto Sergio Mattarella prima di cominciare a elencare i 'rischi dell'immobilismo' dell'Europa. Cita la Difesa comune europea come esempio delle conseguenze "dell’inazione e delle ingiustificate ritrosie a procedere lungo il cammino dell’integrazione."

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Non è difficile immaginare quale sarebbe oggi la condizione dell’Unione, di fronte al mutato contesto geopolitico, se avessimo scelto a suo tempo di compiere quel salto di qualità politico nel processo di integrazione. Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l’urgenza.

L'intervento di Mattarella non è stato commentato da Palazzo Chigi.

Oggi, però, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato che l'Italia ha raggiunto il 2% del Pil per la spesa di sicurezza e difesa, e parlando di difesa europea ha detto: 

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Serve fare di più. Vogliamo andare in questa direzione. Serve tempo, certo, ma abbiamo bisogno di una difesa europea per garantire la sicurezza. E la sicurezza è un concetto più ampio della sola difesa, che ne è solo una parte. Per questo siamo pronti a investire di più in sicurezza: infrastrutture sociali, cybersicurezza.

Parole che sembrano andare nella direzione indicata dal Presidente della Repubblica.
Un plauso alle parole del Capo dello Stato dagli europarlamentari del PD, Pina Picierno e Giorgio Gori.

Il commissario UE: "L'Italia sostiene la necessità di rafforzare la nostra difesa?"

Anche l'UE sembra sul punto di perdere la pazienza con il governo italiano. Questa mattina in un'intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il Commissario Europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, a Roma per partecipare alla riunione "E5" dei ministri della Difesa di Germania, Francia, Italia, Polonia e Regno Unito, ha dichiarato:

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Per me la questione è: l'Italia sostiene o meno la necessità di rafforzare, in generale, la nostra difesa? Qualcuno può essere in disaccordo con il piano, ma è molto più importante capire che tutti gli Stati Ue hanno bisogno di investire nella nostra difesa perché le minacce della Russia sono abbastanza chiare. 

Il commissario lituano, inoltre, ha svelato un inquietante rapporto dei servizi segreti di alcuni Stati UE, secondo i quali, la Russia potrebbe essere pronta a un nuovo atto di aggressione contro gli stati dell'Unione entro il 2030: 

"I servizi di intelligence di Germania, Danimarca, di altri Paesi prevedono che la Russia possa essere pronta per una nuova aggressione contro gli Stati membri dell'UE e della Nato prima del 2030. Questo richiede da parte nostra azioni molto urgenti".

Ha dichiarato Kubilius.

Sintesi in tre punti: cosa ha detto Mattarella sul tema della difesa europea

  1. L’appello di Mattarella all’Europa e la critica all’Italia: Durante il Simposio Cotec a Coimbra, il Presidente Sergio Mattarella ha criticato l’inazione dell’Unione Europea sulla difesa comune, definendola un ritardo pericoloso in un contesto geopolitico sempre più instabile. Le sue parole sono apparse come un chiaro monito anche all’Italia.
  2. Pressioni dall’Unione Europea sul governo italiano: Il Commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, ha chiesto apertamente all’Italia di chiarire se intenda davvero sostenere un rafforzamento della difesa europea. Ha anche rivelato che l’intelligence di vari Paesi teme un possibile nuovo attacco russo entro il 2030, sollecitando interventi urgenti.
  3. La risposta del governo italiano e le tensioni interne: Il governo italiano non ha commentato direttamente Mattarella, ma il ministro Tajani ha affermato l’impegno dell’Italia a investire nella sicurezza, pur sottolineando che serve tempo. Tuttavia, le divisioni nella maggioranza frenano una posizione chiara e unitaria sul tema della difesa comune europea.
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Maria Rita Esposito
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