Acconto IMU 2025: con l’avvicinarsi della metà dell’anno, torna puntuale l’appuntamento con una delle imposte più importanti per i proprietari di immobili. Il 16 giugno è la prima scadenza fiscale da rispettare per chi possiede fabbricati, aree edificabili o terreni soggetti a tassazione.
Un obbligo che interessa milioni di contribuenti, chiamati a effettuare il versamento dell’acconto sulla base delle aliquote in vigore nel 2024. Il saldo definitivo, invece, dovrà essere pagato entro la prima metà dicembre.
La doppia scadenza impone una pianificazione attenta, anche perché errori nei conteggi o ritardi nei pagamenti possono tradursi in sanzioni.
Sapere chi è obbligato a pagare, come si calcola l’importo, con quali modalità si effettua il versamento e se è possibile sfruttare dei crediti in compensazione, fa la differenza tra una gestione fiscale consapevole e un’improvvisazione rischiosa.
Ma chi è davvero tenuto a versare l’IMU nel 2025? Quando esattamente scadono acconto e saldo? E soprattutto: come si può ridurre l’importo da versare grazie ai crediti fiscali già accumulati?
Prima di scoprirlo insieme, vi lasciamo al video YouTube di Canale Notizie su come calcolare la base imponibile su case, terreni e aree edificabili in base alle nuove disposizioni 2025.
Prima di vedere come si può pagare di meno grazie ai crediti fiscali, è importante chiarire il funzionamento della tassa e cosa riguarda.
L’IMU – Imposta Municipale Unica – si applica a tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale, con l’eccezione degli immobili di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9), per cui il pagamento è sempre dovuto, anche se adibiti a dimora principale.
Sono tenuti al versamento:
Se l’immobile è in comproprietà, ogni soggetto paga la quota IMU relativa alla propria percentuale di possesso. In presenza di usufrutto, l’intero obbligo grava sull’usufruttuario.
L’acconto si calcola utilizzando le aliquote e detrazioni del 2024, salvo che il Comune abbia deliberato aggiornamenti validi già per il primo semestre 2025. Il saldo IMU di dicembre, invece, deve tenere conto delle eventuali modifiche approvate successivamente.
In caso di pagamento omesso o in ritardo, si applicano sanzioni e interessi. Tuttavia, il contribuente ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso, con sanzioni ridotte proporzionalmente al ritardo.
Il calendario dei pagamenti IMU è semplice ma inderogabile. Come anticipato, il versamento avviene in due date differenti:
L’importo dell’acconto va calcolato sulla base delle aliquote e detrazioni approvate per il 2024. Questo criterio consente di rispettare la scadenza anche qualora il Comune non abbia ancora deliberato le nuove aliquote per l’anno in corso.
Il saldo IMU 2025, invece, serve a conguagliare quanto già versato con l’importo effettivo determinato dalle delibere definitive del 2025. Se il Comune ha aumentato o ridotto l’aliquota, sarà proprio nella seconda rata che si effettuerà l’adeguamento.
Pagare puntualmente entrambe le rate non solo evita sanzioni, ma consente anche di pianificare meglio il carico fiscale dell’anno.
Il versamento dell’IMU avviene tramite Modello F24 e può essere effettuato con diverse modalità, a seconda della posizione fiscale del contribuente:
Chi risiede all’estero e possiede immobili in Italia può pagare tramite bonifico internazionale intestato al Comune competente, purché non sia possibile utilizzare il modello F24 telematico.
In tutti i casi, è fondamentale indicare in modo corretto i codici tributo (ad esempio 3918 per altri fabbricati) e il codice catastale del Comune in cui si trova l’immobile, per evitare errori nell’imputazione del versamento.
Veniamo ora al focus del nostro articolo: come si può "tagliare la tassa"?
La normativa prevede la possibilità di compensare l’IMU 2025 con altri crediti fiscali, a condizione che il pagamento venga effettuato in modalità telematica. Un'opzione questa che permette di ridurre l’importo effettivo da versare, sfruttando le eccedenze già disponibili nel proprio cassetto fiscale.
Ma quali sono i principali crediti compensabili? Ecco l'elenco dei più importanti:
Attenzione: in caso di compensazione errata o indebita, l’Agenzia delle Entrate può procedere al blocco del modello F24 e applicare sanzioni.