La Scurdijata è una zuppa rustica tipica del Salento, in particolare della zona del Capo di Leuca.
Nata dalla necessità di non sprecare nulla, veniva preparata con gli avanzi del giorno prima: pane raffermo, legumi e verdure cotte.
Il nome deriva dal dialetto salentino e significa "dimenticata", proprio perché si utilizzavano ingredienti già cucinati e "dimenticati" in cucina. Questo piatto era consumato dai contadini all'alba, prima di affrontare le fatiche nei campi, per fornire loro l'energia necessaria per la giornata.
Gli ingredienti base della Scurdijata sono:
Questi ingredienti, spesso avanzati da precedenti pasti, venivano combinati per creare un piatto saporito e nutriente.
1. In una casseruola, scaldate l'olio extravergine di oliva e fatevi rosolare l'aglio sbucciato.
2. Aggiungete i pezzi di pane raffermo e fateli soffriggere da tutti i lati finché diventano dorati.
3. Unite i legumi cotti con il loro liquido di cottura, mescolate e fate insaporire.
4. Aggiungete le verdure lessate e amalgamate il tutto.
5. Coprite la casseruola per permettere al vapore di ammorbidire il pane.
6. Regolate di sale e aggiungete pepe e peperoncino a piacere.
La Scurdijata può essere servita calda, magari accompagnata da un filo d'olio a crudo per esaltarne i sapori.
La Scurdijata è conosciuta con nomi diversi nei vari paesi del Salento: a Presicce si chiama "scurdijata", a Morciano di Leuca "marenna", in altri luoghi "scarfatu", "muersi" o "cecamariti". Questi nomi riflettono la ricchezza linguistica e culturale della regione.
La Scurdijata è più di una semplice zuppa: è un simbolo della cucina povera salentina, che valorizza gli avanzi e li trasforma in un piatto ricco di sapore e storia. Prepararla oggi significa riscoprire le radici contadine del Salento e portare in tavola un pezzo di tradizione.
A cura di Maria Teresa Cassiano