Carlo Acutis, nato a Londra il 3 maggio 1991 e cresciuto a Milano, è stato un giovane italiano noto per la sua profonda fede cattolica e per la passione per l’informatica, tanto da essere definito il “patrono del web”.
La sua vita, seppur breve, è diventata un esempio per molti giovani grazie al suo impegno nel volontariato, nella catechesi e nella diffusione online della devozione ai miracoli eucaristici. Beatificato nel 2020, sarà proclamato santo nel 2025.
Carlo Acutis è morto a soli 15 anni a causa di una forma particolarmente aggressiva di leucemia, nota come leucemia mieloide acuta di tipo M3, spesso definita anche “leucemia fulminante”. Questa malattia è caratterizzata da un’insorgenza improvvisa e da un decorso estremamente rapido e severo.
Nei giorni precedenti la diagnosi, i sintomi di Carlo erano stati scambiati per una semplice influenza: febbre, forte stanchezza (astenia) e sangue nelle urine. Tuttavia, il peggioramento repentino delle sue condizioni spinse la madre a consultare il pediatra di famiglia, che consigliò l’immediato ricovero.
Una volta arrivato alla clinica De Marchi di Milano, gli esami diagnosticarono la leucemia mieloide acuta M3, la forma più aggressiva di questa patologia. La notizia fu un duro colpo per la famiglia e per lo stesso Carlo, che però accolse la diagnosi con grande serenità e fede, come ricordano medici e familiari: “Il Signore mi ha dato una bella sveglia”, commentò il giovane dopo aver appreso la gravità della situazione.
Dopo la diagnosi, Carlo fu trasferito d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza, nel reparto di ematologia pediatrica. Le sue condizioni erano già critiche al momento del ricovero, tanto che i medici, nonostante i tentativi di cura, non riuscirono a fermare il decorso della malattia.
L’11 ottobre 2006, appena due giorni dopo il ricovero, Carlo entrò in coma a causa di una grave emorragia cerebrale, una complicanza frequente nelle forme più aggressive di leucemia. Morì la mattina successiva, il 12 ottobre 2006, dopo appena tre giorni di degenza.
La madre, Antonia, ha raccontato che Carlo aveva quasi previsto la gravità della sua situazione, dicendo che sarebbe morto “perché si sarebbe rotta una vena nel cervello”, cosa che effettivamente accadde con l’emorragia cerebrale che ne causò il decesso.
Durante tutto il periodo della malattia, Carlo mantenne una serenità sorprendente, offrendo le sue sofferenze “al Signore per il Papa e per la Chiesa” e chiedendo di ricevere i sacramenti.
I medici e gli infermieri che lo assistettero ricordano la sua dolcezza e la sua accettazione del destino, senza mai lamentarsi o agitarsi, nonostante la consapevolezza della gravità della situazione.
La leucemia mieloide acuta M3, detta anche leucemia promielocitica acuta, è una delle forme più gravi di leucemia. Si sviluppa rapidamente e può portare a complicanze fatali in pochi giorni o settimane, soprattutto se non diagnosticata e trattata tempestivamente.
I sintomi iniziali possono essere aspecifici, come febbre, stanchezza intensa, dolori ossei e sanguinamenti, rendendo difficile una diagnosi precoce. In alcuni casi, come quello di Carlo, la rapidità di progressione della malattia non lascia il tempo necessario per intervenire efficacemente con le cure.
La morte di Carlo Acutis, avvenuta in modo così improvviso e drammatico, ha colpito profondamente chi lo conosceva e migliaia di fedeli in tutto il mondo. La sua capacità di affrontare la sofferenza con fede e serenità, offrendo tutto per gli altri, è diventata un esempio di santità quotidiana.
Oggi il suo corpo riposa nel Santuario della Spogliazione ad Assisi, meta di pellegrinaggi e preghiere, soprattutto da parte di giovani che vedono in lui un modello di vita cristiana autentica.