17 May, 2025 - 21:00

Chi è Raffaella Brogi? Biografia della magistrata che si è battuta per le adozioni ai single

Chi è Raffaella Brogi? Biografia della magistrata che si è battuta per le adozioni ai single

Raffaella Brogi è una magistrata si è battuta per anni per adottare un bambino straniero. La sua vicenda è diventata un caso nazionale, tanto da spingere la Corte Costituzionale ad abolire il divieto delle adozioni internazionali per i single, pronunciandosi proprio sul suo caso.

Raffaella Brogi: età e origini

Raffaella Brogi è una magistrata italiana nata a Siena il 28 luglio 1970, che esercita la sua professione a Firenze.

La sua carriera nel mondo della giustizia si è intrecciata con una vicenda personale che ha avuto un impatto profondo sul diritto di famiglia italiano: la battaglia per il diritto dei single ad adottare un bambino straniero.

Brogi, infatti, è diventata un simbolo di questa causa, portando la sua esperienza e la sua determinazione fino alla Corte Costituzionale, che si è pronunciata proprio sul suo caso, segnando una svolta storica per l’adozione internazionale in Italia.

Raffaella Brogi: nessun marito ma il desiderio di adottare un figlio

Raffaella Brogi non è sposata e si è sempre dichiarata single. Nonostante ciò, ha sentito forte il desiderio di diventare madre e, dopo aver valutato anche la fecondazione assistita (che in Italia resta vietata alle donne single), ha scelto la strada dell’adozione internazionale. “L’adozione è la mia scelta. Sento che c’è un bambino o una bambina che mi sta aspettando. E che se avessi scelto un altro percorso avrei abbandonato due volte mio figlio e mia figlia,” ha dichiarato Brogi, sottolineando come la sua decisione sia stata dettata dalla volontà di offrire una famiglia a un minore che ne è privo.

La sua battaglia inizia formalmente nel 2019, quando presenta al Tribunale per i minorenni di Firenze la richiesta di idoneità all’adozione internazionale. Tuttavia, la legge italiana all’epoca vietava questa possibilità ai single, limitando le adozioni internazionali alle coppie sposate.

Il Tribunale, riconoscendo la potenziale incostituzionalità della norma, ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale, che nel marzo 2025 si è finalmente pronunciata dichiarando illegittimo il divieto per i single di adottare minori stranieri residenti all’estero.

Questa sentenza rappresenta una svolta epocale: da ora anche le persone single in Italia possono accedere all’adozione internazionale, a condizione di essere ritenute idonee dal Tribunale e di rispettare i requisiti previsti, tra cui la differenza massima di 45 anni tra genitore e figlio adottivo. Nel caso di Brogi, ciò significa che potrà adottare un bambino o una bambina di almeno dieci anni.

Gli effetti della sua battaglia

La vicenda di Raffaella Brogi ha avuto un’eco nazionale, accendendo i riflettori sulle difficoltà e sulle discriminazioni che ancora oggi incontrano i single che desiderano adottare. “La cosa che più mi emoziona è il pensiero di quei bambini che potranno avere un papà o una mamma, una famiglia, invece di crescere dentro un istituto. Se potessi li abbraccerei uno ad uno,” ha raccontato Brogi dopo la sentenza, sottolineando come la sua vittoria sia soprattutto una vittoria per i minori privi di famiglia.

Il percorso, però, non è stato semplice. Dopo un primo rigetto della Corte costituzionale, Brogi e il suo legale hanno ripresentato la questione, fino ad arrivare al pronunciamento definitivo. “Quando l’ho saputo sono scoppiata a piangere, ho chiamato mia sorella, i miei genitori e poi tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni. È stato il momento più emozionante della mia vita, almeno fino a quando abbraccerò mio figlio o mia figlia,” ha confidato la magistrata.

La sua storia, oltre a segnare un precedente giuridico, apre la strada a nuove famiglie e a una riflessione più ampia sul diritto alla genitorialità. “Tante persone non sposate hanno l’aspirazione di adottare un bambino e le capacità per farlo. Ma quando parliamo di bambini, al centro di tutto devono essere messi loro. Adesso hanno una possibilità in più di essere amati e accuditi, la sentenza della Corte costituzionale estende il loro diritto alla felicità,” ha concluso Brogi.

In un’Italia in cui le richieste di adozione internazionale sono in forte calo, la sua battaglia rappresenta un segnale di speranza e di rinnovamento, sia per i minori che per gli aspiranti genitori single, aprendo una nuova pagina nella storia dell’adozione.

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