I contribuenti che ogni anno si accingono a presentare la dichiarazione dei redditi temono che il Modello 730/2025 risulti a debito.
Diciamocelo chiaramente: chiunque si aspetta un rimborso. Sfortunatamente, questa aspettativa non coincide sempre con la realtà e, in questo articolo, vedremo se è possibile evitare il 730 a debito, perché, a volte, si devono versare altre tasse e cosa succede quando si hanno più Certificazioni Uniche.
Piacerebbe a tutti evitare che dal Modello 730/2025 scaturisca un debito. Purtroppo, a meno di non avere una bacchetta magica, è difficile evitarlo.
I calcoli sono chiari e possono esserci voci o redditi che creano una sorta di effetto a cascata che, come risultato, può far pagare anche diverse centinaia di euro al contribuente.
Tuttavia, prendere gli accorgimenti opportuni durante l’anno potrebbe, quanto meno, evitare lo shock di ritrovarsi un debito inaspettato e di una certa entità.
Cosa fare? Si potrebbe informare il datore di lavoro che, durante l’anno, si stanno percependo altri redditi e, al contempo, richiedere il cumulo fiscale.
Queste accortezze permettono di applicare sin da subito le giuste aliquote Irpef, considerando l’intero reddito annuale.
Per quanto riguarda le Certificazioni Uniche, che giocano un ruolo chiave, si deve controllare quante ne sono state ricevute durante l’anno.
Dalla dichiarazione dei redditi può scaturire a credito oppure a debito. Nel primo caso, si avrà diritto a un rimborso Irpef (accreditato seguendo un preciso calendario), nel secondo, invece, si dovrà effettuare un versamento.
Ma perché alcuni 730 sono a debito? Ciò si verifica quando, nel corso dell’anno precedente, sono state versate imposte in base a quanto previsto dai singoli datori di lavoro o enti pensionistici.
Tuttavia, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate ricalcola l’imposta dovuta tenendo conto di tutti i redditi percepiti. Se da questo calcolo emerge che le imposte pagate in anticipo sono state inferiori al dovuto, il contribuente è tenuto a versare la differenza.
Immaginiamo un lavoratore che nel 2024 ha avuto due lavori diversi: uno nei primi sei mesi e un altro nei sei successivi.
Ciascun datore di lavoro ha applicato correttamente le imposte solo sul proprio periodo di competenza, ma nessuno dei due ha potuto considerare il reddito complessivo dell’anno.
Quando il contribuente presenta il Modello 730 nel 2025, risulta che il totale delle imposte pagate è inferiore rispetto a quelle dovute sul reddito complessivo. A quel punto, dovrà saldare la differenza tramite un pagamento aggiuntivo.
In caso di un importo Irpef da versare particolarmente elevato risultante dal Modello 730, il contribuente può optare per il pagamento rateale.
Questa soluzione permette di distribuire l’onere nel tempo, evitando così trattenute troppo incisive sul primo stipendio utile o sulla pensione.
Molti lavoratori dipendenti, durante il periodo d’imposta precedente, potrebbero trovarsi più di una Certificazione Unica e, di conseguenza, più sostituti d’imposta.
Questo può capitare quando si svolgono diversi lavori durante l’anno oppure si percepiscono periodi di Naspi o Casse integrazioni. Un altro caso, può essere il passaggio dal lavoro alla pensione.
Queste situazioni potrebbero rivelarsi un po’ complesse perché ogni CU rappresenta una parte del reddito e viene trattata separatamente dal sostituto d’imposta che l’ha erogata. Ecco, proprio questo aspetto potrebbe far scaturire debiti.
In linea teorica, dovrebbe occuparsi di tutte le trattenute Irpef il datore di lavoro, ma solo sulla parte di redditi che lui stesso ha versato.
I contribuenti che hanno ricevuto più di una CU sono obbligati a presentare il Modello 730/2025, poiché nessuno dei sostituti d’imposta ha effettuato il conguaglio Irpef finale.
In pratica, nessun datore di lavoro ha provveduto a calcolare l’imposta complessiva dovuta sommando tutti i redditi percepiti durante l’anno.
Consiglio utile: ignorare l’obbligo di presentare il 730 non elimina il problema fiscale, ma al contrario può comportare conseguenze serie: l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare controlli automatici e applicare sanzioni per mancata presentazione della dichiarazione.
Il Modello 730 può risultare a debito se le imposte versate durante l’anno non coprono il totale dovuto, soprattutto in presenza di più redditi o Certificazioni Uniche.
Per cercare di evitarlo, è importante informare il datore di lavoro e richiedere il cumulo fiscale. Trascurare la dichiarazione può portare a sanzioni.