Sabato 10 maggio, Crotone ha accolto il primo appuntamento dell'anno con dei ballerini di bachata internazionali ossia Demetrio y Kenza. Due professionisti con una forte personalità artistica che permette loro di dar vita a delle coreografie in cui il ballo caraibico in questione assume nuove sfumature.
Dopo aver svolto uno stage formativo nella prima parte della serata, in seguito, tra l'entusiasmo del pubblico, infatti, si sono esibiti con grinta fondendo la bachata con il genere urban. Ad emergere è stata la stima reciproca tra i due ballerini che si è presentato come un vero input ed uno strumento importante per avere un'intesa artistica già così consolidata. Tuttavia seppur siano così severi e sicuri di loro in pista, in realtà, basta vederli interagire con il pubblico e scambiare con loro anche solo qualche parola per capire quanto siano poi caratterizzati da un'immensa umiltà.
Kenza in tutta la sua dolcezza ha proprio ammesso:
Demetrio ha poi concordato affermando:
Una serata, quindi, coronata da tanto amore per una passione che è diventata dimostrazione di come fare ciò che si ama dovrebbe far sentire solo grati e non superiori a qualcun altro.
Quella tra amanti della bachata domenicana e fans delle varie evoluzioni della stessa, nel mondo dei balli caraibici, potrebbe definirsi una disputa alla pari delle competizioni calcistiche tra laziali e romanisti o crotonesi e catanzaresi. La domenicana, per l'appunto, è la piena rappresentazione della classicità, della passione che ha permesso alla danza di muoversi tra le strade e di donare vita alla quotidianità della gente. Essa non ha bisogno di passi particolari e di tecnicismi e può esser praticata da tutti.
Le versioni fusion, che nascono dalle evoluzioni e muovono i primi passi nelle sale di danza, diventano invece un po' più performative ed esclusive e questo potrebbe far sentire escluso chi ama divertirsi senza dover necessariamente studiare. È davvero giusto, però, criticare ad ogni costo e cercare di ostacolare il viaggio della novità nella danza solo perché si preferisce altro?
Bisogna comprendere quanto la danza sia espressione del sentire umano ed in quanto tale rifletta anche i cambiamenti della società con la sua voglia di scoprire e di valicare spazi più ampi che consentano di poter manifestare tutte le sensazioni umane, persino quelle nuove. In fondo, chi saremmo oggi se tutti avessero scoraggiato Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo nel praticare le loro imprese per favorire l'attaccamento a ciò che già tutti conoscevano?
Una di queste forme innovative che causa molti pareri discordanti è la bachata sensual. Ciò che traspare in quest'ultima è la sensualità ed una forte vicinanza con l'altro che potrebbe causare reazioni titubanti per chi non riesce a concepire che vi possa essere contatto fisico tra un uomo ed una donna per un mero scopo esibizionistico. A sottolineare la tendenza a vedere della volgarità nel genere sensual è prevalentemente una mancanza di una cultura che attribuisca alle danze caraibiche la stessa dimensione esibizionistica e lo stesso valore accademico di qualsiasi altro genere di danza.
Solo studiandolo si può comprendere quanto quelle onde e quei passi da molti definiti come "una semplice scusa per cercare il contatto fisico, senza ritegno, con il genere opposto" in realtà siano frutto di ore ed ore di prove in sala. Per far sì che una coreografia sensual possa prendere vita si deve avere una grande connessione con se stessi e con l'altro, bisogna entrare in contatto con il proprio corpo e saper dosare persino il respiro per dare vita ad un equilibrio che permetta ad entrambi di trovar spazio in quella dimensione.
Anche chi balla la bachata sensual può non amare il contatto fisico con chiunque eppure essendo ARTE, così come qualsiasi attore, riesce a farlo con naturalezza ma questo non significa che gli stessi ballerini facciano lo stesso con chiunque nella vita e debbano essere giudicati come delle persone promiscue: anche perché, per dirla tutta, esiste anche tantissima gente che ama avere dei rapporti superficiali e che la bachata sensual non l'ha mai ballata e mai la ballerà. E poi agli amanti della tradizione si dovrebbe ricordare l'importanza dei modi di dire e tutta la saggezza radicata in essi ed uno di essi, posti fra i più conosciuti, non afferma proprio: “La malizia sta negli occhi di chi guarda" ?
A cura di Roberta gentile