21 May, 2025 - 10:28

Nostalgia per il lockdown

In collaborazione con
Sara Berardi
Nostalgia per il lockdown

Chi mai avrebbe immaginato di poter provare nostalgia per uno dei periodi più tristi della storia? Un pensiero che si porta dietro i sensi di colpa, che non va pensato con il numero di morti, gli ospedali pieni, i professionisti sanitari in affanno, la DAD, i licenziamenti, la cassa integrazione, … Quasi da farmi sentire fortunata ad essere una sanitaria, incinta al nono mese, in pieno lockdown!

In quel periodo abbiamo vissuto una forma di vita ristretta, il mondo è sembrato fermarsi e la routine quotidiana spesso fatta di corse contro il tempo si è stoppata.

Cosa ci è piaciuto di più del lockdown?

La pausa forzata a cui siamo stati costretti ci ha permesso di riscoprire hobby e passioni sepolte dagli impegni destinati alla sopravvivenza. C’è chi ha imparato a fare la pasta in casa, chi ha messo sotto sopra la propria casa dedicandosi alle famose “pulizia di Pasqua”, chi si è potuto accomodare su quel divano pagato tanto e provato poco per più di 3 ore, con un bel libro in mano, chi ha ripreso vecchi hobbies e chi ne ha scoperti di nuovi.

Ci siamo riposati, ci siamo riscoperti dentro casa, abbiamo imparato a riempire noi il tempo dei nostri figli, condividendo attività e pensieri.

Si sono ridotti il senso di responsabilità e la pressione sociale. Per una volta non fare nulla è stato considerato possibile. Ci mancano la calma e la semplicità. Il non dover correre. L’attesa di una videochiamata, di rincontrare l’altro.

Sui social è perfino esploso il fenomeno della “quarantine nostalgia”, oltre 80 miliardi di visualizzazioni e interazioni a testimoniare la necessità di ritagliarsi delle pause da un flusso incessante della vita che non concede sosta.

Quarantine nostalgia, ma abbiamo imparato a fermarci? 

Abbiamo voglia e bisogno di rallentare, ma il consumo e la necessità di produrre non appena il lockdown è finito, ci hanno di nuovo immersi in un sistema ancora più aggressivo. Come mai non siamo riusciti a trovare un equilibrio che ci permetta di vivere le vita senza l’affanno, senza la continua necessità di dover produrre? Regaliamoci ogni tanto, un giorno di lockdown perché forse per un attimo, in quel periodo, abbiamo visto la vita come dovrebbe essere!

Sara Berardi

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Redazione Tag24
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