La diretta interessata, davanti al suo ennesimo attacco, ha confidato via social di non avere più parole. Pina Picierno, la vicepresidente dell'europarlamento in quota Pd, anzi, in quota riformisti Pd, paladina dell'Unione Europea e del mondo libero contro i regimi illiberali che l'attaccano, vedi in primis la Russia di Putin, è stata nuovamente messa nel mirino da Gaetano Pedullà, anch'egli europarlamentare italiano, ma in quota Movimento Cinque Stelle.
In che modo? Quest'ultimo è stato l'unico politico che, anziché darle solidarietà dopo l'accusa della portavoce del ministero degli Esteri russo di contribuire a trasformare l'Europa in "un campo di concentramento informativo", le ha dato addosso, sostenendo di "capire Mosca".
Certe volte si fa veramente fatica a trovare le parole. E quindi non commento. In quel “capisco Mosca” c’è già tutto. pic.twitter.com/551FRQlfwR
— Pina Picierno (@pinapic) May 21, 2025
Ma chi è questo sodale di Giuseppe Conte, l'ex premier che in piena pandemia spalancò le porte dell'Italia all'esercito russo e che non ha mai smesso, dietro il suo pacifismo, di sostenere la causa di Mosca nemmeno dopo l'invasione dell'Ucraina?
È nato a Catania nel 1967, ed è un giornalista. Le sue prime esperienze politiche le ha vissute tra le fila della Democrazia Cristiana e del sindacato, la Cisl in particolare. Laureato in Scienze Politiche, il suo primo incarico di rilievo è stato quello della presidenza del Centro studi dedicato a Piersanti Mattarella, il fratello del Presidente della Repubblica ucciso dalla mafia.
Dopo le prime esperienze professionali vissute in varie emittenti televisive siciliane, si è traferito a Roma dove ha lavorato per Italia Oggi, L'Unione Sarda e Il Tempo.
Nel 2013 la svolta: ha fondato il quotidiano La Notizia, molto vicino al mondo grillino. Ma molto lontano dai suoi precedenti riferimenti culturali e politici.
Sta di fatto che il salto ufficiale in politica di Pedullà è avvenuto lo scorso anno quando ha abbandonato la direzione de La Notizia e ha conquistato la candidatura con il Movimento Cinque Stelle per il parlamento europeo.
La prima selezione, interna al partito di Conte, lo vide trionfare con oltre 900 preferenze degli iscritti pentastellati. In quella vera e propria, invece, risultò vincitore della sfida elettorale nella circoscrizione dell'Italia Nord-occidentale con circa 15.900 voti.
Una prima notorietà, Pedullà l'ha conquistata negli anni come commentatore politico televisivo. Spesso è stato ospite di trasmissioni come Agorà, Diritto e Rovescio, Mattino Cinque, Omnibus, Coffee Break.
Ma i suoi convincimenti politici, nel tempo, sono molto mutati. Basta pensare che nel 2012 ha dato alle stampe con l'ex segretario del Partito Liberale Italiano Renato Altissimo un libro intitolato "L'inganno di Tangentopoli, dialogo sull'Italia a vent'anni da Mani Pulite". La prefazione era di Giuliano Ferrara, per dire quanto fosse mille miglia lontano dal mondo grillino.
La caduta da cavallo da novello Saulo e la conseguente conversione, però, sarebbero arrivati da lì a poco.
Insomma: roba da far impallidire Caravaggio in Santa Maria del Popolo. Perché Pedullà prima si è convertito dal mondo liberale a quello statalista dei Cinque Stelle. E poi, come sembrerebbe nelle polemiche con Pina Picierno, addirittura a quello dittatoriale di Putin: è un fatto che puntualmente scenda in campo per difendere lo zar e per attaccare la vicepresidente del parlamento europeo, già più volte nel mirino del regime moscovita.
La prima volta che Pedullà decise di stare dalla parte di Mosca anziché dell'Europa, del mondo libero e di Pina Picierno fu un paio di mesi fa, quando la vicepresidente del parlamento di Bruxelles diede un'intervista a Repubblica nella quale notava come, di fatto, nei voti che esprimevano in quell'assemblea, c'era da registrare un riavvicinamento politico tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega di Salvini e Vannacci. Bene. A questa osservazione, a L'Aria che tira di David Parenzo, Pedullà pensò bene di indicare la Picieno così.
Il secondo scontro Pedullà-Picierno si è consumato, invece, in queste ore quando il pentastellato ha dichiarato che gli attacchi di Zacharova, la portavoce del ministero degli Esteri russi a Pina Pierno erano da capire:
E vabbè. La sua battaglia, Pedullà l'ha portata avanti anche così:
ipse dixit oggi al Foglio. Ma Picierno, a queste ultime parole non ha voluto ribattere più di tanto. Per lei, meglio ricordare i motivi per cui è stata nuovamente attaccata dal regime di Mosca, quello che Pedullà dice di capire.