Carlo Cottarelli è uno degli economisti italiani più noti a livello internazionale, apprezzato per la sua competenza in materia di finanza pubblica e per il rigore delle sue analisi sui conti dello Stato.
Conosciuto dal grande pubblico come “Mr. Spending Review” per il suo ruolo di commissario straordinario alla revisione della spesa pubblica, Cottarelli ha ricoperto incarichi di primo piano presso il Fondo Monetario Internazionale e ha avuto una breve esperienza politica come senatore.
La sua figura si distingue per l’approccio pragmatico e indipendente ai temi dell’economia e della politica.
Carlo Cottarelli nasce a Cremona il 18 agosto 1954. Dopo il diploma, si laurea in Scienze economiche e bancarie presso l’Università di Siena e prosegue la formazione con un master in Economia alla London School of Economics, una delle più prestigiose università del settore.
La sua carriera internazionale prende avvio proprio grazie a questa solida base accademica, che gli consente di accedere a incarichi di rilievo in Italia e all’estero.
Cottarelli è sposato da oltre vent’anni con Miria (o Maria) Pigato, economista di formazione, con la quale ha condiviso gran parte della sua esperienza internazionale.
Miria Pigato ha studiato finanza e ha conseguito, come il marito, un master e un dottorato di ricerca in Economia alla London School of Economics. La coppia ha due figli: Nicolò, che lavora a New York dopo la laurea a Princeton, ed Elisa, iscritta all’Università di UCLA in California.
La famiglia ha vissuto per circa 25 anni negli Stati Uniti, soprattutto a Washington, prima di rientrare in Italia.
La carriera di Carlo Cottarelli si sviluppa tra istituzioni italiane e internazionali. Dopo una prima esperienza nel servizio studi della Banca d’Italia (1981-1987) e un anno all’Eni (1987-1988), nel 1988 entra al Fondo Monetario Internazionale (FMI), dove ricopre incarichi di crescente responsabilità in diversi dipartimenti, tra cui quello europeo e quello degli affari fiscali, di cui diventa direttore dal 2008 al 2013.
In questa veste, si occupa di supervisione delle politiche fiscali di numerosi paesi e contribuisce alla pubblicazione del “Fiscal Monitor”, una delle principali riviste del FMI.
Nel 2013 viene nominato dal governo Letta commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, incarico che gli vale il soprannome di “Mr. Forbici” per la sua attenzione ai tagli e all’efficienza della macchina statale.
Dopo questa esperienza, torna al FMI come direttore esecutivo per l’Italia e altri paesi europei. Dal 2017 dirige l’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano ed è visiting professor alla Bocconi.
Nel maggio 2018, in un momento di stallo politico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli affida l’incarico di formare un governo tecnico, ma la crisi si risolve rapidamente e Cottarelli rimette il mandato dopo pochi giorni.
Nel 2022 viene eletto senatore nelle file del Partito Democratico, ma si dimette dopo otto mesi, dichiarandosi “troppo libero per la politica” e criticando alcune scelte del partito.
Cottarelli è autore di numerosi saggi sulla spesa pubblica, il debito e le riforme economiche, tra cui “La lista della spesa”, “Il macigno”, “I sette peccati capitali dell’economia italiana”, “Pachidermi e pappagalli” e “All’inferno e ritorno”.
Pur avendo avuto una breve esperienza parlamentare nelle file del Partito Democratico, Cottarelli si è sempre definito indipendente e vicino a posizioni liberaldemocratiche.
È favorevole al rigore nei conti pubblici, alla trasparenza e all’efficienza dello Stato, e si è spesso espresso contro l’eccessiva spesa e la burocrazia. Sostiene l’euro e l’integrazione europea, ma non esita a criticare le inefficienze delle istituzioni italiane e a proporre riforme strutturali.
Negli ultimi anni ha manifestato dubbi sull’evoluzione politica del PD, soprattutto per l’avvicinamento alle posizioni del Movimento 5 Stelle e per alcune scelte in materia di scuola, energia e riforme istituzionali. La sua visione resta ancorata a un’idea di politica come servizio pubblico, basata su competenza, pragmatismo e responsabilità.