09 Jul, 2025 - 16:55

Come è morto Fabio Marchioni e perché il padre Aurelio si è suicidato?

Come è morto Fabio Marchioni e perché il padre Aurelio si è suicidato?

La comunità di Sestola è stata sconvolta da una drammatica vicenda familiare che ha coinvolto due figure molto conosciute: Fabio Marchioni, giovane albergatore di 36 anni, e suo padre Aurelio, storico gestore dell’Hotel del Corso. In poche ore, entrambi hanno perso la vita in circostanze che hanno lasciato sgomenti parenti, amici e l’intera cittadinanza.

Come è morto Fabio Marchioni?

Fabio Marchioni è deceduto nel pomeriggio dell’8 luglio 2025, in seguito a un tragico incidente avvenuto presso le cascate del torrente Dardagna, nella zona di Fanano, sull’Appennino modenese. Secondo le ricostruzioni, Fabio si trovava nei pressi del ponte sulla Porrettana (Sp 324) quando ha deciso di tuffarsi nel torrente.

Il gesto, che in un primo momento poteva sembrare un semplice tuffo estivo, si è trasformato in tragedia: il giovane ha battuto violentemente la testa contro una roccia, riportando un trauma cranico fatale. I soccorsi, allertati da alcuni turisti inglesi presenti sul posto, sono intervenuti rapidamente, ma per Fabio non c’è stato nulla da fare: è morto praticamente sul colpo, senza possibilità di essere rianimato.

Le indagini condotte dai carabinieri hanno escluso il coinvolgimento di terze persone e hanno confermato la natura accidentale dell’evento. La profondità ridotta del punto in cui Fabio si è tuffato e la violenza dell’impatto con il fondale roccioso sono stati determinanti per l’esito letale. L’autopsia ha confermato che la causa della morte è stato il trauma cranico, escludendo l’annegamento come causa diretta.

Perché Aurelio Marchioni si è suicidato?

Poche ore dopo la morte di Fabio, la tragedia si è aggravata in modo ancora più drammatico. Aurelio Marchioni, 68 anni, raggiunto il luogo dell’incidente e appresa la notizia della morte del figlio, è stato sopraffatto dal dolore. Secondo le testimonianze, Aurelio si sarebbe allontanato dal luogo del ritrovamento e, in preda alla disperazione, si è gettato dallo stesso ponte nei pressi delle cascate dove era morto Fabio. Il suo corpo è stato recuperato nella notte dai vigili del fuoco.

Gli investigatori hanno ricostruito le ultime ore di Aurelio attraverso le testimonianze dei presenti e i rilievi effettuati sul posto. Non sono emersi segnali premonitori di un gesto simile, ma la perdita improvvisa e tragica del figlio ha avuto un impatto devastante sull’uomo, spingendolo a compiere un gesto estremo. La comunità di Sestola, profondamente colpita, ha sottolineato come il legame tra padre e figlio fosse molto forte, rafforzato anche dalla gestione familiare dell’albergo e dalla quotidianità condivisa.

Il lutto di una comunità

La doppia tragedia ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Sestola. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino e rinviato tutti gli eventi previsti per il fine settimana, in segno di rispetto e vicinanza alla famiglia Marchioni. Numerosi messaggi di cordoglio sono arrivati da cittadini, colleghi e istituzioni, testimoniando l’affetto e la stima di cui padre e figlio godevano nella zona.

Riflessioni sul dramma

La vicenda di Fabio e Aurelio Marchioni è un doloroso esempio di come la perdita improvvisa di una persona cara possa avere conseguenze devastanti, soprattutto in contesti familiari molto uniti. Il gesto di Aurelio, pur estremo, è stato interpretato da molti come il risultato di un dolore insopportabile, di una ferita troppo grande per essere affrontata da solo. Psicologi e operatori sociali, commentando la tragedia, hanno sottolineato l’importanza di offrire sostegno e ascolto a chi si trova ad affrontare lutti improvvisi e traumatici.

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