La legge non è uguale per tutti.
Ilaria Salis da oggi beneficerà dell'immunità parlamentare: non potrà essere processata per i fatti che le vengono contestati in Ungheria dal febbraio 2023, quelli inerenti l'aggressione a tre militanti neonazisti.
Il parlamento europeo ha confermato per un solo voto il suo diritto (o meglio, il suo privilegio) di non poter essere giudicata.
Naturalmente, lei ha esultato con l'unico concetto che sembra le piaccia esprimere:
L'europarlamento ha salvato Ilaria Salis con 306 voti favorevoli all'immunità e 305 contrari; 17, invece, sono stati gli astenuti. I votanti, in totale, erano 628.
A non tornare, quindi, sono soprattutto i conti del centrodestra: qualcuno ha tradito.
I franchi tiratori hanno avuto un ruolo decisivo per delineare la sorte della rappresentante dell'estrema sinistra perché Manfred Weber, il presidente del Ppe, il Partito Popolare Europeo, quello che esprime il maggior numero di europarlamentari e rappresenta la colonna portante della maggioranza di Ursula von der Leyen, prima del voto, si era espresso così:
Ma così, evidentemente, non è andata: Ilaria Salis, l'onorevole Ilaria Salis non è una cittadina europea come "gli altri e le altre": lei direbbe così nel nome dell'ideologia woke applicata alla grammatica.
Per arrivare al voto della plenaria di oggi si è dovuta sviluppare una lunga trafila burocratica. In primis, era stato il governo ungherese, naturalmente, ad inaugurarla chiedendo all'istituzione Ue di poter processare Ilaria Salis.
Il primo organo ad esprimersi è stata la Commissione Affari giuridici del parlamento. Ma il 23 settembre scorso, già si era registrato un capovolgimento dei rapporti di forza: il relatore del caso-Salis, l’eurodeputato spagnolo del Ppe Adrián Vázquez Lázara, si era detto per la revoca dell'immunità.
Ma alla fine i voti contro sono stati di più.
Dal punto di vista politico, già era un chiaro segnale che la Casta stesse avanzando.
Tuttavia, oggi si è scritta la pagina definitiva sulla sorte di Ilaria Salis.
Le voci di dentro al parlamento, le indiscrezioni, raccontano che quell'unico voto di scarto che ha salvato la militante di estrema sinistra italiana è stato di un europarlamentare del Ppe della Romania.
Chissà cosa e chi l'ha convinto a premere il tasto salva-Salis.
Fatto sta che proprio il voto segreto è stato determinante per l'esito della votazione: i franchi tiratori hanno potuto agire nell'ombra.
Ma se presumibilmente la sinistra si è schierata compatta a favore dell'immunità, è stato il centrodestra a spaccarsi e a franare.
La domanda politica che sorge, quindi, è destinata a rimanere inevasa: quali pezzi del centrodestra sono venuti giù per primi per salvare Ilaria Salis?
Forza Italia fa parte del Ppe, il partito popolare.
Fratelli d'Italia appartiene all’Ecr, il gruppo dei Conservatori e dei Riformisti.
La Lega, che è all'opposizione di Von der Leyen, fa parte, invece, del gruppo dei Patrioti.
Ma alcuni parlamentari del centrodestra hanno già denunciato di aver avuto difficoltà nelle operazioni di voto. Qualcuno pensa di chiedere persino la ripetizione del voto. Tuttavia: niente di nuovo sotto al sole, sono le solite scuse che si accampano in questi casi.
Ciò che è sicuro è che la stessa plenaria ha deciso anche sull’immunità del leader dell’opposizione ungherese Péter Magyar (appartenente al Ppe) e della socialista ungherese Klára Dobrev. Ma in questi casi la votazione è stata palese, per alzata di mano. E tante polemiche e tanti sospetti, quindi, sono stati evitati.
Ma, a capo di tutto questo, lei, Ilaria Salis, come ha reagito?
Da vera ultrà dell'antifascismo: pugno chiuso e un sorriso smagliante.
La foto che ha postato sui social la ritrae così, con la didascalia:
È una foto di chi non sta nella pelle per la felicità, di una novella Marchesa che sa di averla scampata perché Ilaria Salis è Ilaria Salis, e voi...