È notizia di oggi che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per lunedì prossimo, 17 novembre il Consiglio Supremo di Difesa.
L'appuntamento è alle ore 16.30 al Quirinale.
Ma perché questa convocazione? Dobbiamo preoccuparci?
Certo, in un momento di grande tensione geopolitica globale come questo, è difficile non spaventarsi.
All'ordine del giorno ci saranno l'esame dettagliato dei conflitti in corso, con particolare attenzione all'Ucraina e al Medio Oriente. Si valuteranno anche le iniziative di pace internazionali e le minacce ibride che interessano la sicurezza italiana ed europea.
Ma un particolare focus ci sarà sulla questione delle minacce ibride cui è sottoposta anche l'Italia, "con riferimento alla dimensione cognitiva e alle ripercussioni sulla sicurezza dell'Unione Europea e dell'Italia".
Il Consiglio Supremo di Difesa è un organo previsto dalla Costituzione all'articolo 87.
Esso è convocato dal Presidente della Repubblica, che ne è anche il presidente.
È composto dai principali titolari delle istituzioni governative legate alla sicurezza, tra cui il Presidente del Consiglio dei Ministri e i ministri degli Affari Esteri, dell'Interno, dell'Economia e della Difesa, oltre al Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Alle riunioni partecipano anche il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica e il Segretario del Consiglio.
In base alle necessità, sono convocati anche altri ministri, i capi di stato maggiore delle Forze armate, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e altri esperti in settori rilevanti come scienza, industria e economia.
Il Consiglio ha il compito di acquisire conoscenze approfondite sulle politiche del Governo in materia di sicurezza e difesa, fungendo da organo consultivo per il Presidente della Repubblica su queste tematiche complesse e strategiche più che mai.
La convocazione del Consiglio Supremo di Difesa da parte di Mattarella risponde all’esigenza di analizzare la situazione attuale delle crisi internazionali, in particolare il conflitto in Ucraina e le tensioni nel Medio Oriente.
Ma l'ordine del giorno più caldo sarà quello inerente alle cosiddette minacce ibride, che comprendono rischi legati alla dimensione cognitiva e gli impatti che queste potrebbero avere sulla sicurezza dell’Unione Europea e dell’Italia stessa.
Il richiamo alle minacce ibride segnala quanto il sistema di difesa non guardi solo agli scenari militari tradizionali, ma anche alle nuove sfide multidimensionali che interessano la cybersecurity, la disinformazione e altre forme di guerra non convenzionale.
La convocazione del Consiglio ha suscitato diverse reazioni in ambito politico.
Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha sottolineato l’importanza di continuare a sostenere l’Ucraina per difendere la libertà e l’indipendenza, precisando però che l’Italia non invierà truppe o armi da utilizzare in territorio russo, ma continuerà a rispettare gli impegni presi.
Sul fronte delle opposizioni, a sostenere l'iniziativa del Colle sono stati in primis la dem Pina Picierno e il segretario di Azione Carlo Calenda:
Quest'ultimo ha avuto anche l'occasione per ricordare una sua proposta di legge:
Chissà se l'input sarà colto anche da altre forze politiche.
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