25 Nov, 2025 - 15:37

Caso pandoro e uova di Pasqua, ecco la richiesta di condanna della Procura per Chiara Ferragni

Caso pandoro e uova di Pasqua, ecco la richiesta di condanna della Procura per Chiara Ferragni

L’imprenditrice digitale e influencer di fama internazionale Chiara Ferragni era presente in tribunale a Milano oggi, 25 novembre 2025, per l’udienza del processo che la vede imputata per concorso in truffa continuata e aggravata.

Il procedimento riguarda due operazioni commerciali di cui si è molto discusso nei mesi scorsi: il “Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni” messo in vendita nel Natale 2022 e le “Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate” nel 2021 e 2022.

Ferragni è accusata insieme al suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e a Francesco Cannillo, patron e presidente di Cerealitalia-ID, società proprietaria di Dolci Preziosi, per la presunta pubblicità ingannevole e l’ottenimento di un ingiusto profitto. 

Processo pandoro e uova di Pasqua, la richiesta di condanna della Procura per Chiara Ferragni

Secondo le indagini condotte dalla Procura di Milano, le campagne promozionali avrebbero fatto leva su una presunta beneficenza successiva all'acquisto, utilizzata come leva di marketing, inducendo in errore i consumatori. 

Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il sostituto Cristian Barilli hanno quindi chiesto una condanna a un anno e otto mesi di reclusione per l'influencer e imprenditrice. 

Chiesti un anno e otto mesi anche per Fabio Maria Damato; e un anno per Francesco Cannillo. 

Oggi il giudice ha inoltre accolto la richiesta di ammissione come parte civile la "Casa dei consumatori".

Le dichiarazioni dell'influencer

Nel corso dell’udienza, Chiara Ferragni ha rilasciato dichiarazioni spontanee, sottolineando: "Tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto in buona fede. Non ci abbiamo mai lucrato". Ha poi aggiunto di essere fiduciosa: “Non posso dire altro. Grazie di essere qua.” 

La difesa di Ferragni interverrà nell’udienza del 5 dicembre, puntando a ribadire l’assenza di dolo e a dimostrare il buon operato dell’imprenditrice.

Chiara Ferragni ha già versato 3,4 milioni di euro tra le sanzioni dell’Authority della concorrenza e del mercato e la beneficenza, ancora prima del processo.

Le accuse 

La pubblicità relativa al pandoro e alle uova di Pasqua prometteva un contributo in beneficenza, rispettivamente all’ospedale Regina Margherita di Torino e all’associazione Bambini delle Fate per le quali, invece, le due società avevano già versato cifre fisse. Secondo l’accusa, quindi, tali promesse non sarebbero state mantenute in modo trasparente. 

L’effetto sarebbe stato un “ingiusto profitto” stimato in oltre due milioni di euro per le società dell'imprenditrice, tra il prezzo maggiorato del prodotto e il ritorno d'immagine.

I tre imputati hanno richiesto il rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena: per truffa aggravata la condanna può andare da uno a cinque anni di reclusione.

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