27 Nov, 2025 - 09:10

Garlasco, "il Dna sulle unghie di Chiara Poggi compatibile con quello di Sempio": cosa succede adesso

Garlasco, "il Dna sulle unghie di Chiara Poggi compatibile con quello di Sempio": cosa succede adesso

Potrebbero essere a una svolta le nuove indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. A ridisegnarle, dopo 18 anni dai fatti, la perizia firmata dalla genetista Denise Albani, a cui il Tribunale di Pavia ha affidato, nell'ambito dell'incidente probatorio in corso, le analisi sul Dna estratto dai margini ungueali della vittima, ritenuto a lungo degradato per una lettura affidabile e poi attribuito sia la difesa di Alberto Stasi (già condannato) sia, più di recente, dalla Procura di Pavia, ad Andrea Sempio, attuale indagato. 

Omicidio Poggi, cosa rivela la perizia sul Dna  

Secondo quanto anticipato da fonti investigative e riportato nella comunicazione inviata da Albani via posta elettronica certificata alle parti, la nuova analisi biostatistica avrebbe evidenziato una "elevatissima compatibilità" tra l'aplotipo Y isolato nel 2007 dalle unghie di Chiara Poggi e la linea paterna della famiglia Sempio.

La genetista ha rielaborato il profilo utilizzando tecnologie oggi standard a livello internazionale, ma non ancora disponibili nel 2014, quando il perito della Corte d'Appello bis (davanti a cui era in corso il processo a Stasi), Francesco De Stefano, aveva definito il campione "non consolidato" e quindi inutilizzabile.

Quel frammento avrebbe ora restituito 12 marcatori utili su 16, un numero considerato sufficiente per una comparazione affidabile. Trattandosi di Dna Y, non permette di identificare con certezza un singolo individuo, ma circoscrive, come già detto, la compatibilità al ramo maschile della famiglia dell'attuale indagato. 

Cosa succede adesso? L'udienza del 18 dicembre

Alle stesse conclusioni erano già arrivati il genetista Ugo Ricci, perito della difesa di Stasi, e il consulente della Procura, Carlo Previderè. Bisognerà attendere ora l'udienza del 18 dicembre, quando, davanti alla giudice Daniela Garlaschelli, Albani e i periti delle diverse parti esporranno in aula metodi, risultati e interpretazioni. 

Da sciogliere, la dinamica del trasferimento della traccia: va chiarito, cioè, se quel Dna sia finito sulle unghie della vittima durante lo scontro che ha portato alla sua morte, oppure tramite un contatto precedente e indiretto, compatibile - secondo la difesa - con la presenza abituale di Sempio in casa Poggi. 

Gli altri elementi che porterebbero a Sempio

Gli inquirenti stanno intanto valutando altri elementi. Negli scorsi mesi, la Procura di Pavia, ha infatti raccolto e ricontestualizzato aspetti che già nel 2007 erano emersi, ricomponendo un quadro d'interesse attorno alla figura del 37enne, amico di lunga data del fratello della vittima.

Tra questi, la cosiddetta "impronta 33", una traccia individuata sul muro delle scale dell'abitazione, che secondo accertamenti preliminari (messi in discussione dalla difesa) sarebbe riconducibile all'indagato. A ciò si aggiungono una serie di telefonate "anomale" effettuate da Sempio ai Poggi nelle ore e nei giorni precedenti l'omicidio.

Infine, c'è il famoso scontrino del parcheggio di Vigevano (senza numero di targa), presentato da Sempio nel 2008 come possibile riscontro del suo alibi: secondo gli inquirenti, gli sarebbe stato procurato da altri e non sarebbe dunque sufficiente a collocarlo con certezza nel luogo e nell'ora indicati.

Sempio, dal canto suo, continua a dichiararsi estraneo ai fatti. 

virgolette
Sto come i soldati in trincea, aspetto che passi,

ha dichiarato in un'intervista a Chi l'ha visto.

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