Gli effetti speciali sono ancora ottimi, i jump-scare ben dosati, gli alieni rabbiosi non abusati. La regia di Krasinski ampiamente rodata e visivamente efficientissima perché costretta a fare a meno dell’esposizione verbale. Chiaramente, perdiamo gran parte del fattore novità ma nonostante ciò la nuova sceneggiatura (che forse ha in se anche qualche eco del covid) fa il suo lavoro nell’esplorare tutto il pericolosissimo mondo al di là della fattoria, che finora abbiamo solo potuto immaginato. Il tutto preservando e impreziosendo la geniale intuizione iniziale: terribili mostri ingaggiati dal rumore privano i protagonisti dell’urlo, momento liberatorio e soprattutto classico del genere, costretti a soffocarlo se vogliono vivere (ricordiamo a tal proposito nel film del 2018 due sequenze eccezionali: il chiodo nel piede della Blunt e il parto nella vasca). Nel film d’esordio sembrava quasi una storia da blockbuster, ma c’era una evidente autorialità di fondo. Mancava la ricerca spasmodica di spettacolarità che contraddistingue la grande produzione mentre alcuni elementi erano interessanti novità, come l’utilizzo del linguaggio dei segni. Il nuovo sequel, che come impostazione narrativa assomiglia più a una seconda puntata di una mini serie - da qui forse il secondo atto - cela in se anche un piccolo prequel. Un’introduzione molto virtuosa tanto da poter essere considerata quasi alla stregua di un corto a se, ci riporta nel giorno 1 al momento dell’irruzione dei mostri. Dopodiché il racconto riprende da dove l’abbiamo lasciato e progressivamente si snoda in diversi piani d’azione: la missione verso l’isola, la ricerca di provviste della Blunt, Jupe e il neonato lasciati a cavarsela da soli.
In principio Krasinski non pensava nemmeno ad un nuovo film, tant’è che quello del 2018 nel finale risulta piuttosto autoconclusivo. Cosa che di questo secondo atto che fa da ponte, non si può dire. Lo schema delle ultime sequenze rimane più o meno lo stesso, ma con un incasso da oltre 340 milioni di dollari in tutto il mondo - con tutto il fattore pandemia - sembra quasi scontato parlare di una possibile continuazione, tant’è che pare sia già cosa fatta. Certo con un terzo atto, senza l’introduzione di particolari novità il rischio di ripetersi diventa davvero concreto, Krasinski potrebbe forse uscire dall’impasse concentrandosi sugli inizi dell’invasione. In più, come se non bastasse, all’orizzonte sembra esserci addirittura uno spin off, che verrà affidato però a un nome nuovo.
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