25 Apr, 2022 - 11:12

25 aprile: il perché della giornata della Liberazione

25 aprile: il perché della giornata della Liberazione
25 aprile: il perché della giornata della Liberazione. L'Italia celebra il 25 aprile come la festa della Liberazione dal nazifascismo avvenuta nel 1945 anche se il conflitto perdurò sino ai primi giorni di maggio. La ricorrenza venne sancita l'anno successivo dal governo italiano provvisorio guidato da Alcide De Gasperi e l'ultimo Regno d'Italia che tramite un decreto stabilì la giornata nazionale e divenne a tutti gli effetti una festività con la legge 269 del maggio 1949.

25 aprile: il perché della giornata della Liberazione

Una data che coincide con l'anniversario del ritiro dell'esercito della Germania nazista e di quello fascista della Repubblica di Salò dalle città di Torino e Milano, a seguito della resistenza partigiana intensificatasi nell'Italia settentrionale a partire già dai primi giorni di aprile lungo il fronte parallelo alla via Emilia, a est di Bologna. Il 10 aprile il Partito Comunista diffuse la "Direttiva 16", in cui oltre a sottolineare la necessità di intensificare l'opera di disgregazione del nemico, offrendo salva la vita a tutti coloro che erano disposti ad arrendersi ai patrioti, si emanava un vero e proprio ordine di respingere decisamente tutte le manovre tendenti a far fallire l'insurrezione nazionale.

Cronistoria della Liberazione

Il 16 Aprile viene rivolto un appello ai Comitati di agitazione, agli operai, ai tecnici. Il CLNAI, Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, diede istruzione di difendere le fabbriche e gli uffici pubblici dalle distruzioni progettate e predisposte dal nemico. Questa, si avverte, sarà la prima fase dell'operazione finale. L'altra comincerà con l'attacco diretto ai nazifascisti. I partigiani avviarono incursioni verso il centri urbani, da Bologna, presa dai partigiani il 19 aprile e definitivamente liberata con l’aiuto degli alleati il 21, a Milano dove venne proclamato uno sciopero generale, annunciato alla radio Milano Libera da Sandro Pertini, che diventerà presidente della Repubblica nel 1978 e che allora era partigiano e membro del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Era la liberazione, il suolo sul quale tentò invano di affondare le sue radici la repubblica di Salò venne scosso da un sisma che fece dissolvere l'illusione repubblichina e scoccare l'ora X per il nazifascismo.
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Francesca Pierri
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