Suscitano grande sdegno presso la comunità internazionale le parole pronunciate dal primo ministro ungherese Viktor Orban, velate di una punta di razzismo.
Il premier ungherese Viktor Orban lancia un messaggio molto chiaro sulla questione etnica, con una sfumatura di razzismo nemmeno troppo celata. L'occasione è il festival di Tusvanyos, tradizionale meeting di Orban per incontrare gli ungheresi residenti in Transilvania:
Il tema dell'immigrazione è stato centrale nell'agenda nazionale, così come in quella internazionale in opposizione alla politica di Bruxelles. Inoltre, alla vigilia del suo intervento ha incontrato infatti i rappresentanti dei partiti etnici ungheresi di Romania, Slovacchia, Serbia, Croazia e Slovenia:
Infine, una battuta poco felice culminata anche con striscioni che inneggiavano l'appartenenza ungherese della Transilvania:
Gran parte della discussione è stato caratterizzato da critiche all'Ue sulla gestione della guerra, ribadendo poi di essere circondato da personalità istituzionali senza polso e che pertanto il conflitto non si risolverà a breve.
Naturalmente la comunità ebraica di Ungheria ha accolto con sgomento le parole di Orban, a cui è stato richiesto con urgenza un confronto: