La proposta di legge 71 che Fratelli d’Italia ha redatto lo scorso anno e che ora ha depositato alla Regione Liguria prevede l’istituzione sportelli pro vita (gestiti dalle associazioni di volontariato) all’interno di ogni struttura ospedaliera della Liguria in cui si pratica l’aborto. Ora, per iniziare l’iter di approvazione, dovrà passare prima in commissione Salute.
La proposta rientra nelle promesse fatte in campagna elettorale dal partito. Giorgia Meloni nelle scorse settimane, infatti, a più riprese ha detto:
L’obiettivo degli sportelli pro vita, dichiara la leader di Fratelli d’Italia, è "garantire la possibilità di scelta alle donne, l’aiuto e la promozione della vita". Il testo, però, lascia trasparire una chiara linea etica. In un punto infatti, si definisce l’embrione figlio dalla vita nascosta e in pericolo. Ma non solo. Il profilo delle donne che si affacciano alla scelta dell’aborto è quello di persone minacciate dalla solitudine, dall’ignoranza, dalla povertà, dalla paura.
Secondo Balleari, commissario provinciale di Fdi Genova, questa proposta non minaccia la legge sul diritto all’aborto. Quest'ultima stabilisce il diritto di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza nei primi 90 giorni di gestazione. Nella legge vengono indicati i casi in cui sia possibile ricorrere all’aborto, le procedure da seguire e possibilità del personale sanitario di invocare l’obiezione di coscienza.
Ha dichiarato Ballerari.
I consiglieri promotori sono gli stessi che martedì, 27 settembre, si sono astenuti dalla votazione del documento che impegnava la giunta alla piena applicazione della legge 194 in tutta la Liguria.