Dal Vaticano Papa Francesco usa un tono duro che raramente si è avuto occasione di osservare durante il suo Pontificato: l'occasione è la santificazione di due membri della comunità italiana, l'oggetto del suo rimprovero è il tema immigrazione.
Sono Artemide Zatti (1880-1951), laico salesiano originario di Reggio Emilia, e l'ex vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905). Il primo sarà canonizzato come "infermiere della Patagonia" per i suoi lunghi trascorsi in Argentina, il secondo come "santo dei migranti". Da qui l'invettiva pronunciata dal Pontefice
Da quando si è insediato in Piazza San Pietro, nel lontano 2013, Papa Francesco ha toccato più volte il tema dell'immigrazione ma forse mai come questa volta si è espresso in maniera netta e decisa senza un discorso preparato. Interlocutori del suo messaggio sono i politici, alcuni dei quali presenti all'udienza in Vaticano.
Ma la parte saliente del suo discorso arriva poco dopo:
Successivamente il Pontefice torna ad acquisire compostezza e a predicare l'accoglienza in forma concreta e non solo a parole. Terminato il monologo, San Pietro si dedica interamente alla cerimonia di santificazione e il clima di festa torna a pervadere la Santa Sede.
A margine, Papa Francesco tiene aperto il filo conduttore legato alla guerra in Ucraina. Dopo essersi rivolto per la prima volta a Putin la scorsa settimana, Bergoglio si dice spaventato della minaccia sul nucleare che grava sull'intero pianeta. L'appello a Kiev e Mosca è di "considerare le comuni radici cristiane dei due popoli" e di fare tesoro di quanto scritto nella Bibbia. Queste le parole di Papa Francesco a riguardo, durante l'Angelus di rito: