In questo periodo di post-pandemia, ogni giorno in Italia una ragazza o un ragazzo, adolescente, ma anche pre-adolescente tenta di togliersi la vita. Lo dice il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), Antonio D'Avino, sottolineando che l'incremento dei casi di tentati suicidi negli ultimi due anni è del 75%. E sono 100mila i giovanissimi che hanno preso la strada della morte sociale, i cosiddetti hikikomori, isolati nella loro stanza, in fuga dall'interazione col mondo, travolti dalla paura del giudizio, soli.
Silvia Zecca, co-referente nazionale Fimp Gruppo "Abuso e maltrattamento dei minori, parla di questa drammatica situazione in occasione del Congresso nazionale a Riva del Garda (Trento):
E spiega:
In Italia, si sta diffondendo sempre di più il fenomeno degli Hikikomori. Questo termine rimanda ad una condizione che riguarda soprattutto adolescenti e giovani adulti e che è caratterizzata da una forma estrema di ritiro sociale: le persone si chiudono nella propria stanza e rifiutano qualsiasi forma di contatto con il mondo esterno anche per lunghi periodi di tempo, interrompendo volontariamente i rapporti con gli altri e mettendo fine a qualsiasi forma di comunicazione, anche quella con i propri familiari.
Per essere definita come Hikikomori la persona deve manifestare uno stato di completo ritiro sociale che persista per almeno sei mesi e abbia un esordio anteriore ai 30 anni di età. In media, il rifiuto di contatti sociali dura da uno a quattro anni e, in alcuni casi, si associa anche a rifiuto di andare a scuola, dipendenza da Internet e inversione del ritmo sonno-veglia.