Leucemia mieloide acuta, tutto sulla patologia aggressiva che ha colpito Siniša Mihajlović. Si tratta di una malattia che colpisce con maggior numero gli uomini sopra i 60 anni, tutta via può insorgere anche nei bambini.
Siniša sapeva della gravità della situazione, i medici che lo seguivano dal luglio 2019 lo avevano avvertito. Il rischio di recidiva è considerevole nella leucemia mieloide acuta (LMA), la malattia che si sviluppa nel midollo osseo e progredisce velocemente. Per questa sua velocità di progressione è detta acuta.
È la seconda leucemia più diffusa (rappresenta circa il 26% del totale) e secondo i dati, attacca ogni anno circa 2.100 persone. Il tasso di sopravvivenza è abbastanza basso: circa 20 pazienti ogni 100 sopravviveranno a 5 anni o più dopo la diagnosi. Nonostante questo triste dato, la ricerca ha fatto progressi in termini di nuove terapie. Inoltre, ci sono delle differenze di risposta legate a ogni singolo paziente da tener conto. Queste possono dipendere da diversi fattori, come le caratteristiche biologiche della malattia, i sottotipi, e sicuramente, molto importante, l'età del paziente.
I sintomi della LMA, come descritto sul sito dell'AIRC, si manifestano fin da subito e solitamente la diagnosi viene prescritta poco dopo la comparsa. Non sempre i sintomi sono specifici, possono esserci stanchezza, perdita di appetito, sudorazione notturna e febbre). Successivamente possono mostrarsi con spossatezza e pallore legati all'anemia, un aumento del rischio di infezioni dovute alla riduzione dei globuli bianchi normali e sanguinamenti frequenti, che possono presentarsi anche a livello gengivale o nasale, legati alla carenza di piastrine. Frequenti tra i sintomi sistemici, dolori muscolari e osteo-articolari, senso di malessere generale e perdita di peso. Qualora il male si sia diffuso anche in altri organi, si notano ingrossamento di milza, fegato e linfonodi, e, se è stato raggiunto anche il sistema nervoso, possono verificarsi mal di testa e altri segni neurologici.
Ci sono altri fattori che possono influenzare nell'insorgenza: dal punto di vista personale, cattive abitudini come il fumo della sigaretta aumentano il rischio di sviluppare leucemia mieloide acuta; mentre per quanto riguarda le condizioni di rischio ambientali ci sono c'è l'esposizione a certe sostanze chimiche come il benzene e i suoi derivati, usati nell'industria chimica e nelle raffinerie. Possono però contribuire, anche alcuni trattamenti oncologici, come i farmaci alchilanti e quelli a base di platino utilizzati per la chemioterapia, e le radiazioni usate nella radioterapia. Come per altri tipi di tumori, anche per la LMA sono stati identificati fattori non modificabili, ovvero, sui quali non è possibile intervenire: l'essere maschio e avere un'età superiore ai 60 anni. Per concludere, a far crescere il rischio, anche alcune malattie genetiche (Anemia di Fanconi, Sindrome di Bloom, Atassia-Telangiectasia, sindrome di Li-Fraumeni, Neurofibromatosi, etc.) alcune anomalie cromosomiche (Sindrome di Down, Trisomia del Cromosoma 8) e certe malattie del sangue (disturbi mieloproliferativi cronici e Sindrome Mielodisplastica).
Per iniziare l'approccio verso la diagnosi di leucemia mieloide acuta c'è prima di tutto un consulto con il medico che attraverso la storia famiglia e i sintomi effettuerà una visita accurata per verificare le presenza di segni che potrebbero ricondurre alla malattia (ingrossamento di organi addominali, segni di sanguinolento, lividi o intenzioni, etc.). In caso sospetto di disturbo, si procede con ulteriori esami. Il prelevo di sangue permette di valutare numero e forma delle cellule. La leucemia infatti, causa anemia, un basso numero di piastrine e aumento o diminuzione dei globuli bianchi, e l'aspetto delle cellule osservate al microscopio è utile per togliere gli ultimi dubbi e formulare una diagnosi più precisa. Una volta accertata la presenza di leucemia, in genere si avanza con un altro prelievo di sangue e di midollo osseo, che grazie a test molecolari e citogenetici, consente di caratterizzare in modo più efficiente il tipo di leucemia (presenza di mutazioni, anomalie ai cromosomi, etc.). Tramite l'uso del citofluorimetro e di anticorpi monoclonali è possibile analizzare i marcatori di superficie e intracellulari, e di conseguenza, stabilire con certezza la derivazione delle cellule maligne dalla linea mieloide (LMA) rispetto alla forma linfoide (leucemia linfoide acuta, LLA). Per determinare la presenza di infezioni o di altri segni della leucemia vengono usati in genere gli esami di diagnostica per immagini come raggi X, TC, PET, ecografia e risonanza magnetica. Questo consente anche di capire quanto il morbo è diffuso.