La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd scompagina il quadro politico. Anche, forse soprattutto, quello interno al Pd. Qualcuno ipotizza addirittura un potenziale fuggi fuggi: in sostanza, asseriscono fonti, le componenti più centriste e cattoliche del partito – nato proprio dalla fusione di anime di sinistra con quelle cattoliche e democratiche – non riuscirebbero a riconoscersi nella nuova Segretaria del Pd e nel suo, plausibile, slittamento a sinistra del partito di via del Nazzareno. Il primo tratto somatico di questo malessere è stato palesato da Giuseppe Fioroni, detto Beppe, che è uno dei padri fondatori del Partito Democratico. Il quale, nella giornata di ieri, ha annunciato la decisione di lasciare il partito. C’è chi dice che non sarà il solo ad optare per questa scelta.
Giuseppe Fioroni, già Ministro della Pubblica Istruzione, ha spiegato i motivi del suo addio al Pd durante una puntata del War Room di Enrico Cisnetto:
Anche Enrico Morando, già parlamentare del Pd e Presidente di Libertà Eguale, si è detto deluso dalla vittoria di Elly Schlein. A differenza di Fioroni, però, non lascerà il partito. Non è iscritto al Pd il politologo Gianfranco Pasquino che ha comunque partecipato al dibattito e dato la sua interpretazione:
Sull’uscita di Fioroni, Pasquino si è detto dispiaciuto ed ha auspicato l’ascolto delle idee della minoranza: Che sono sempre una ricchezza per un partito se sanno motivare le loro posizioni. Beppe Fioroni, poi, riprende parola ed aggiunge alle sue motivazioni:
Così Fioroni motiva la sua uscita e la contrappone a chi, invece, da Orlando a Francheschini passando per Zingaretti, ha deciso di restare e sostenere la mozione di Elly Schlein.
La conduzione sollecita Fioroni circa la possibilità di un futuro politico altrove. Sul finale di spazio, l’ormai ex dem, risponde così ad un ipotetico contatto dal Terzo Polo:
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