La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni all'interno di forum organizzato dal Financial Times. Tanti i temi toccati, a partire dal livello dei tassi di interesse, volutamente tenuti alti per andare a scoraggiare l'aumento dell'inflazione. Riguardo a possibili diminuzioni, tuttavia, la presidente non si sbilancia, evidenziando però come non siano esclusi altri interventi in caso di nuovi shock a livello internazionale.
In seguito, il focus si è spostato principalmente sull'inflazione. Ad ottobre le rilevazioni, tanto in Italia quanto su scala europea, hanno permesso per la prima volta di accertare un evidente freno e l'obiettivo di un ritorno ad un inflazione al 2% non è più così lontano. Quel che è certo, sottolinea Lagarde, è che il costante monitoraggio dell'andamento dei prezzi deve continuare, per non farsi trovare impreparati riguardo a possibili nuovi interventi.
Infine, Lagarde si è soffermata sul mancato accordo riguardo al patto di stabilità tra i paesi membri, un elemento che viene considerato uno dei pilastri fondanti dell'intero impianto europeo. Si basa, essenzialmente, su due cardini: l'attenzione al deficit pubblico (che non può superare il 3% del PIL) e quella verso il debito pubblico (che non può andare oltre al 60% del PIL). Questi pilastri sono venuti meno durante l'emergenza dovuta al coronavirus: è stata una mossa senza precedenti per l'Unione Europea, che in passato non si era mai discostata da questi cardini.
Sul tema, per quanto riguarda l'Italia, era intervenuto il ministro della Difesa Guido Crosetto, che aveva definito il patto di stabilità "una spada di Damocle sui conti italiani", chiamandone a gran voce una revisione. La Germania si era aperta a modifiche, solo a patto però di serie riduzioni in quanto a deficit.