Con l’ultima Supermedia dei sondaggi politici del 2023, YouTrend ha elaborato un bilancio di fine anno, evidenziando chi è salito e chi è sceso (e di quanto, ovviamente) rispetto a dicembre 2022. I risultati emersi sono in realtà a volte sorprendenti, perché dimostrano come, rispetto a un anno fa, il consenso degli elettori sia piuttosto mutato, permettendo all’opposizione di guadagnare terreno sui partiti di governo. C’è tuttavia da precisare che il calo nei confronti della coalizione di governo è anche fisiologico, mentre la risalita di certa opposizione contraddice l’immobilismo degli ultimi mesi, facendo intendere che la gran parte di recupero sia avvenuta nella prima parte dell’anno.
Rispetto a un anno fa, Fratelli d’Italia ha registrato una diminuzione del consenso, più precisamente di un punto percentuale e mezzo, passando dal 30,3% di dicembre 2022 al 28,8% di dicembre 2023. Si tratta di un calo fisiologico di un partito al vertice, ma che evidenzia anche alcuni passi falsi fatti dal partito guidato da Giorgia Meloni, o almeno è così che lo hanno visto gli elettori.
Completamente diverso il discorso per il Partito Democratico, che in controtendenza con i dati degli ultimi mesi, ha incassato il 3,3% delle preferenze in più rispetto all’anno precedente, passando così dal 16% al 19,3%. Si tratta dell’effetto Elly Schlein, ovviamente, che ha avuto l’obiettivo di modernizzare il partito, ma a parte lo slancio iniziale, non è seguito un trend ascendente che avrebbe potuto impensierire il partito di vertice. Da settimane il PD si trova incolonnato sulla soglia del 19%, senza mai dare segnali di grossi balzi in avanti.
Restando sull’opposizione, non ha seguito la stessa strada dei dem il Movimento 5 Stelle, che ha perso invece l’1,3% del consenso, passando dal 17,6% al 16,3%. Le battaglie del Movimento che fa coalizione a sé non hanno convinto l’elettorato, orfano di quella carica inedita nel panorama politico, nel bene e nel male, che aveva contraddistinto il M5S all’inizio della sua ascesa politica.
Piccoli movimenti sono stati registrati in un anno dagli altri partiti di governo: se la Lega ha perso lo 0,2% delle preferenze, scivolando dal 9% all’8,8%, Forza Italia ne ha guadagnati ugualmente 0,2, salendo al 7,1%. Per la Lega è stato un anno complicato dal punto di vista dei consensi, con le cadute che hanno superato, anche se di poco, le risalite. C’è da dire però che lo slancio leghista visto qualche anno fa non si è ripetuto e ancora oggi non dà segnali di rinascita. Forza Italia, invece, ha vissuto un anno a suo modo drammatico, con la scomparsa del suo leader indiscusso Silvio Berlusconi e la sua sostituzione con il rispettato Antonio Tajani. Inoltre, la vocazione centrista del gruppo, ha permesso agli elettori di premiarlo nel consenso generale, anche se, ripetiamo, stiamo parlando di numeri poco rilevanti nell’arco di un intero anno.
Sotto la soglia del 4% ci sono stati pochissimi movimenti. Difficile fare il confronto con l’anno passato per Azione e Italia Viva: i due partiti che andavano a formare il Terzo Polo oggi si attestano rispettivamente al 3,8% e al 3%, comunque al di sotto, complessivamente, di 1 punto percentuale rispetto al consenso alle elezioni 2022.
Alleanza Verdi e Sinistra ha invece guadagnato popolarità, passando dal 3,4% al 3,7% e facendo confluire in esso la base degli elettori di sinistra che non si ritrovano negli ideali più marcatamente moderati e centristi, soprattutto su certe tematiche, del PD.
Lieve rialzo anche per +Europa, che passa dal 2,3% al 2,5%, mentre sembra essere crollato il sentimento antieuropeista che governa l’idea di Per l’Italia con Paragone, sceso di 0,6 punti percentuali, dal 2,2% all’1,6%.
Male anche Unione Popolare, che è sceso dello 0,3%, all’1,4% e Noi Moderati, che è calato di 0,2 punti percentuali, all’1,1%.
A livello di coalizioni, rispetto a un anno fa, il centrosinistra recupera terreno sul centrodestra, anche se il gap risulta ancora ampio. Se la coalizione di centrosinistra può godere di un sonoro +3,8%, il centrodestra è invece calato dell’1,7%: il centrosinistra ha quindi recuperato un ampio intervallo di preferenze stimato in 5,5 punti percentuali, ma la distanza resta ancora grande. Se il centrosinistra si attesta al 25,5%, il centrodestra può godere ancora di un buon 45,9% di preferenze.
Andiamo a sintetizzare i dati sopra riportati nella seguente tabella:
PARTITO | RILEVAZIONE 28 DICEMBRE 2023 | RILEVAZIONE DICEMBRE 2022 | VARIAZIONE |
Fratelli d’Italia | 28,8% | 30,3% | -1,5% |
Partito Democratico | 19,3% | 16% | +3,3% |
Movimento 5 Stelle | 16,3% | 17,6% | -1,3% |
Lega | 8,8% | 9% | -0,2% |
Forza Italia | 7,1% | 6,9% | +0,2% |
Azione | 3,8% | / | / |
Alleanza Verdi e Sinistra | 3,7% | 3,4% | +0,3% |
Italia Viva | 3% | / | / |
+Europa | 2,5% | 2,3% | +0,2% |
Per l’Italia con Paragone | 1,6% | 2,2% | -0,6% |
Unione Popolare | 1,4% | 1,7% | -0,3% |
Noi Moderati | 1,1% | 1,3% | -0,2% |
Nota metodologica: la Supermedia YouTrend/AGI è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione oggetto di questo articolo include sondaggi realizzati dal 14 al 27 dicembre ed è stata effettuata il 28 dicembre in base alla consistenza campionaria, alla data di realizzazione e al metodo di raccolta dei dati. I sondaggi presi in esame sono stati i seguenti: Euromedia (27 dicembre), Ipsos (16 dicembre), Ixè (15 dicembre), Quorum (19 dicembre), SWG (18 dicembre) e Tecnè (16 dicembre).