La storia della Nike inizia con l'incontro nel 1957 tra William Jay Bowerman, un allenatore di atletica leggera, e Phil Knight, uno studente e corridore di mezzofondo all'Università dell'Oregon. Questo incontro segnerà l'inizio di una collaborazione destinata a rivoluzionare il mondo dell'abbigliamento sportivo. Oggi, 25 gennaio 2024, la Nike compie la bellezza di 60 anni e, onestamente, se li porta molto bene.
Nel 1964, Phil Knight getta le basi per quello che diventerà Nike, fondando la Blue Ribbon Sports. L'azienda inizia vendendo negli Stati Uniti le scarpe giapponesi Onitsuka Tiger, con le prime 300 paia spedite direttamente dalla lavanderia dei genitori di Knight. Questo umile inizio segna l'ascesa di una futura leggenda nel mondo dello sport.
Un anno dopo l'inizio della collaborazione con Bowerman, il marchio inizia a prendere forma. Il nome Nike, ispirato alla dea greca alata della vittoria, viene scelto in seguito a un sogno premonitore di Jeff Johnson, primo dipendente dell'azienda e rivale universitario di Knight. Dal 1971, l'azienda adotta ufficialmente il nome Nike, dando il via a una storia di successo senza precedenti.
La collaborazione con Bowerman si rivela cruciale per lo sviluppo di Nike. Insieme, aprono il primo negozio fisico a Santa Monica e iniziano a influenzare il design delle scarpe. Questo periodo vede anche l'introduzione del metodo di allenamento Long Slow Distance (LSD), che influenzerà la filosofia e l'identità del brand.
La prima scarpa Nike è un esempio emblematico dell'innovazione e della creatività che hanno contraddistinto il brand. L'idea, nata dall'ingegno di Bill Bowerman, co-fondatore dell'azienda, fu ispirata da un tostapane per waffle. Utilizzando questo utensile da cucina, Bowerman creò una suola rivoluzionaria che ha lasciato il segno nella storia delle calzature sportive.
Le scarpe Nike conquistano rapidamente il mondo dello sport, apparendo ai piedi di atleti olimpici e contribuendo alla realizzazione di nuovi record mondiali. Entro il 1980, Nike diventa il marchio di sneakers più venduto negli Stati Uniti, iniziando il suo cammino verso il ruolo di leader indiscusso nell'abbigliamento sportivo.
La trasformazione di Nike da un semplice produttore di scarpe a un fenomeno culturale avviene grazie all'adozione di strategie di marketing innovative. L'azienda si posiziona come un marchio per tutti, non solo per atleti, cambiando così il modo in cui le persone vedono l'abbigliamento sportivo.
Il logo Nike, nato dalla creatività di Carolyn Davidson, una studentessa di grafica, rappresenta l'ala della dea Nike. Questo simbolo, che evoca velocità e dinamismo, diventa un'icona riconoscibile in tutto il mondo. La Davidson viene inizialmente pagata solo 35 dollari per il suo lavoro, ma in seguito riceve 500 azioni dell'azienda, testimonianza della crescita esponenziale di Nike.
Lo Swoosh di Nike, uno dei loghi più tatuati e riconosciuti al mondo, simboleggia l'ascesa di un impero nell'abbigliamento sportivo. Naomi Klein, nel suo saggio critico "No logo", ha messo ine videnza l'importanza di questo simbolo che ha contribuito a rendere Nike una delle aziende di abbigliamento sportivo più influenti, con un fatturato che ha superato i 30 miliardi di dollari nel 2015. Questo successo è frutto di un mix vincente di strategie di marketing, collaborazioni con atleti di spicco e un logo che evoca la vittoria e la dinamicità.
L'evoluzione del brand Nike è caratterizzata dall'adozione dello slogan "Just Do It" e dalla partnership con atleti di fama mondiale come Michael Jordan. La creazione del sub-brand Air Jordan segna un punto di svolta, dimostrando la capacità di Nike di creare marchi potenti e riconoscibili all'interno della sua stessa ombra.
La strategia di branding di Nike si è concentrata su un'efficace combinazione di semplicità e riconoscibilità. Il valore del marchio, stimato in 19 miliardi di dollari nel 2015, dimostra il successo di questa strategia e l'importanza di un logo ben progettato nella costruzione dell'identità di un brand.
Dal lancio sul mercato, Nike ha saputo imporsi non solo nel settore delle scarpe, ma anche in quello dell'abbigliamento e degli accessori sportivi. Con lo slogan "Just do it" e campagne pubblicitarie memorabili, Nike è entrata prepotentemente nella cultura popolare, diventando un punto di riferimento per atleti e appassionati di sport.
La storia degli spot pubblicitari di Nike è costellata di successi che hanno contribuito a consolidare il suo dominio nel mercato sportivo. Dalla prima apparizione dello slogan "Just do it" in uno spot del 1988, alla miscela di rock e sport negli anni '90, fino agli spot iconici con Michael Jordan, Nike ha sempre saputo catturare l'attenzione del pubblico, diventando un vero e proprio punto di riferimento nella pubblicità sportiva.
Gli spot di tennis degli anni '90, che mettevano in scena rivalità epiche come quella tra Agassi e Sampras, hanno proiettato Nike in una nuova dimensione pubblicitaria. Nel calcio, Nike ha lasciato il segno con campagne innovative, che hanno portato il brand a essere uno dei più riconoscibili e amati in questo sport.
Nel 1996, Nike ha investito in Tiger Woods, lanciando una campagna semplice ma efficace che ha contribuito a rendere il golfista una delle icone dello sport mondiale.
Il famoso motto "Just Do It" di Nike trae ispirazione da una fonte sorprendente: le ultime parole del serial killer Gary Gilmore, "Let's do it", pronunciate prima della sua esecuzione nel 1977. Questo slogan, apparentemente semplice, ha avuto un impatto profondo e duraturo, diventando sinonimo di motivazione e superamento dei limiti.
Tra le novità introdotte da Nike, spiccano la struttura Air visibile sulla suola, l'entrata nel mondo dello streetwear con figure iconiche come Michael Jordan, e la recente innovazione Joyride, con sferette inserite nella suola per ottimizzare il livello di comfort.
Nike non è solo un brand, ma una filosofia aziendale che ispira e motiva il suo team e i suoi clienti. Con 11 massime scritte nel 2001, Nike ha messo in evidenza l'importanza dell'innovazione, dell'identità di brand, della semplicità, del focus sul cliente, della curiosità, dell'evoluzione continua, della responsabilità, della conoscenza, dell'aggressività nei mercati e del ricordo della sua origine umana.