10 Sep, 2024 - 10:22

Partite Iva: come misurare l’affidabilità fiscale?

Partite Iva: come misurare l’affidabilità fiscale?

Partite Iva: come misurare l’affidabilità fiscale? A partire dal 20 settembre sarà introdotto un misuratore fiscale, una sorta di tachimetro articolato in base agli score.

Il nuovo misuratore fiscale terrà conto dell’ultima dichiarazione dei redditi inviata e dell’adesione al concordato preventivo. La finalità dell’introduzione del misuratore è quella di incentivare l’adesione al concordato preventivo. Si tratta di una sorta di intesa che consente ai professionisti ed alle imprese di fissare un reddito imponibile in via preventiva con l’Agenzia delle Entrate.

Partite Iva: via al misuratore per calcolare l’affidabilità fiscale

A partire dal 20 settembre sarà introdotto il misuratore che consentirà di rilevare l’affidabilità fiscale delle Partite IVA. Ad essere interessata sarà una platea di 2,7 milioni di Partite IVA soggette agli ISA, che si vedranno notificare nel proprio cassetto fiscale un avviso riguardante l’introduzione di un tachimetro volto a misurare il grado di affidabilità fiscale.

Saranno attribuiti dei punteggi: semaforo rosso per gli score da zero a 6, semaforo giallo per i voti da 6 a 8 e semaforo verde per i punteggi da 8 a 10. Tutti coloro che rientrano nel regime premiale (ovvero ottengono un punteggio superiore a 8) possono beneficiare di interessanti vantaggi: riduzione degli adempimenti e dei termini fissati per determinate categorie di controlli.

Partite IVA, via al misuratore dell’affidabilità fiscale: cos’è concordato?

Per regolare il tachimetro dell’affidabilità fiscale sarà tenuta in considerazione l’ultima dichiarazione dei redditi presentata relativa ai redditi dell’anno 2023 e verrà presa in considerazione l’adesione al concordato preventivo biennale. Da un’indagine condotta a giugno è emerso che moltissimi contribuenti hanno presentato documento fiscali del tutto inaffidabili. 

Il concordato biennale è uno strumento che consente ai professionisti e titolari di Partita IVA di fissare un reddito imponibile in maniera preventiva con l’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un’intesa con il Fisco: per due anni i contribuenti pagano le tasse sulla base di quanto preventivato con il Fisco e non sulla base dei guadagni effettivi.

Grazie al concordato preventivo viene favorito l’adempimento spontaneo degli obblighi di dichiarazione. Ciò è concesso ai contribuenti che applicano gli ISA ed ai titolari di Partita IVA Forfettaria. Per accedere al concordato è necessario rispettare determinati criteri di accesso: assenza di condanne penali per reati fiscali, di riciclaggio e societari, regolare presentazione della dichiarazione reddituale e assenza dei debiti fiscali di importo rilevante nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Partite IVA: casistiche di cessazione e di decadenza

Per quanto concerne le casistiche di cessazione del concordato preventivo è rilevante prestare attenzione alle situazioni che si verificano e che vanno a rettificare in modo significativo i presupposti sulla base dei quali era stata fissata l’intesa tra Agenzia delle Entrate e contribuenti. Il concordato preventivo cessa nel caso di cessazione dell’attività economica, della presenza di circostanze che generano minori redditi e di rettifica dell’attività nel corso dei due anni di concordato.

La decadenza dal concordato scatta nel caso di accertamento fiscale e di omessi versamenti all’Erario. Nel caso di decadenza dall’intesa raggiunta tra Fisco e contribuente, restano dovuti i contributi e le imposte determinate tenendo conto del reddito concordato se superiore rispetto a quello conseguito.

Fisco, in aumento le entrate tributarie

Le entrate fiscali mostrano un trend in aumento: gli incassi non concernono solo le tasse e le imposte, ma anche i contributi previdenziali che devono essere versati dai contribuenti. Imposte, tasse e contributi hanno contribuiti a rimpinguare i conti pubblici statali con quasi 10 miliardi in più di euro. Per il momento il ministro del Tesoro esclude la possibilità di parlare di tesoretto.

Le entrate fiscali raccolte potranno essere utilizzate per finanziare la Manovra 2025: riconfermato il Bonus Psicologo, il taglio del cuneo fiscale, il calo dell’Irpef e Superbonus Assunzioni. Tuttavia, per stendere la Manovra di Bilancio ed il piano di stabilità di medio-lungo termine, sarà necessario essere molto cauti e prudenti.

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Jacqueline Facconti
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