Quando si invia una fattura elettronica può capitare che questa venga scartata perché contiene errori. Si tratta di una casistica particolare, ma abbastanza frequente da spingere i contribuenti a premunirsi e prestare attenzione.
Tutte le fatture vengono opportunamente controllate dal sistema Sdi. Se i controlli non vengono superati, allora entro 5 giorni dalla trasmissione, il sistema recapita al mittente una ricevuta di scarto.
La fattura si considera non emessa? È possibile rimediare? Nel testo facciamo il punto, spiegando quali sono le regole da seguire se ci si trova in una situazione del genere.
Da quando è entrata in vigore, la procedura di emissione e invio delle fatture elettroniche ha richiesto ai lavoratori nuovi adempimenti: da fare attenzione alle scadenze e, ovviamente, a tutte le conseguenze del ritardo. Chi la emette deve utilizzare un apposito software per la compilazione e la trasmissione al sistema di interscambio (SdI) dell’Agenzia delle entrate.
Lo stesso sistema provvede a effettuare tutti i controlli necessari, affinché la fattura emessa risulti corretta e completa dei dati. Il controllo, ovviamente, può andare a buon fine oppure la fattura può essere rigettata.
Nel primo caso, la fattura viene trasmessa al destinatario, ma in caso di errori chi la emette riceve una ricevuta di scarto. La notifica viene ricevuta entro cinque giorni dall'emissione.
Perché una fattura elettronica viene scartata?
Sono questi i casi in cui può capitare il rigetto, ma come vedremo, si può rimediare.
Quando la fattura non supera gli accurati controlli del sistema SdI, allora questa viene considerata non emessa. In questo caso, occorre provvedere nuovamente al nuovo invio.
Come correggere l’errore? La prima cosa da fare è emettere il nuovo documento entro cinque giorni. È fondamentale mantenere lo stesso numero progressivo.
Il nuovo documento deve avere un numero e una data nuova. Ovviamente, gli elementi devono essere coerenti. Infine, la fattura deve essere emessa con una specifica numerazione, attestante che il documento sia una rettifica del precedente.
La nuova fattura di rettifica dovrà essere inviata nuovamente utilizzando il sistema di interscambio dell’Agenzia delle entrate. Come abbiamo già detto, i termini sono sempre di cinque giorni da quando è stato notificato lo scarto.
L’Agenzia delle entrate ha comunicato che, per quanto riguarda l’emissione, è preferibile indicare la stessa data e lo stesso numero del documento precedentemente inviato e scartato. Questo, però, non sempre è possibile.
Come fare allora?
Se non si provvede a rettificare inviando un nuovo documento, la fattura viene considerata non emessa e si rischiano le sanzioni del caso.
Previste dal decreto legislativo 471/1997 modificato dal decreto Sanzioni 87/2024, le sanzioni in vigore dal 1° settembre 2024 sono le seguenti:
Analizzati quali sono le procedure da seguire nel caso in cui una fattura elettronica venga scartata, ecco qui un comodo riassunto in tre punti che riprende gli aspetti principali: