Dal 1° gennaio 2025, in base alle disposizioni del Collegato Lavoro, i debiti dei contributi INPS e INAIL possono essere pagati fino a 60 rate mensili. Non tutti, ma solo quelli non ancora affidati all’Agenzia delle entrate-Riscossione.
Si tratta di una possibilità disposta in maniera eccezionale per situazioni altrettanto particolari; un po’ come già accade con la rateizzazione fino a 24 o 36 rate.
Vediamo, allora, quando è possibile e perché non sarà necessaria l’autorizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Collegato Lavoro (legge n. 203/2024), in vigore dal 12 gennaio 2025, introduce modifiche significative in diversi ambiti legati al contratto di lavoro, alla gestione dei rapporti lavorativi e alla loro conclusione.
Le principali aree interessate includono la somministrazione di lavoro, lo smart working, la cassa integrazione, l'apprendistato, le dimissioni per fatti concludenti, la possibilità di dilazionare i pagamenti dei debiti contributivi e la gestione delle visite mediche, oltre ad altre disposizioni rilevanti.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge n. 203/2024, il Collegato Lavoro introduce, a partire dal 12 gennaio 2025, introduce le seguenti novità:
A partire da gennaio 2025, i contribuenti hanno la possibilità di dilazionare, fino a 60 rate mensili, il versamento dei debiti dei contributi INPS e INAIL.
Questa possibilità, che permette una dilazione più lunga rispetto alle precedenti disposizioni, è riservata solo per i debiti non ancora affidati all’Agenzia delle entrate-Riscossione.
Quindi, per poter beneficiare della rateizzazione fino a 60 rate si deve rientrare nei casi che saranno definiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con un decreto ad hoc. Il decreto è attesto nei prossimi due mesi.
In ogni caso, parliamo di qualche altra novità. Per esempio, il Collegato Lavoro ha abrogato l’autorizzazione del Ministero del Lavoro, rendendo molto più semplice e snella la concessione della rateizzazione fino a 60 rate
Proprio sulla concessione delle 60 rate non è propriamente una novità assoluta, in quanto la possibilità era prevista dalla Legge n. 388/2000. I casi, però, erano i seguenti:
In questi casi, era comunque necessaria l’autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro.
A eccezione delle suddette possibilità di rateizzare il debito fino a 60 rate previste dalla Legge n. 388/2000, prima dell’entrata in vigore del Collegato Lavoro, si poteva rateizzare fino a 24 rate mensili.
Esclusivamente su richiesta del contribuente, il piano poteva prolungarsi di altre 12 rate, fino a un massimo di 36 pagamenti. Ovviamente, il tutto previa autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro.
I casi, però, erano solo per:
Dal 1° gennaio 2025, i debiti dei contributi INPS e INAIL possono essere rateizzati fino a 60 rate mensili, ma solo per i debiti non affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Questa novità è stata introdotta dal Collegato Lavoro (Legge n. 203/2024). La rateizzazione lunga è disponibile tramite un decreto del Ministero del Lavoro, che semplifica le procedure precedenti. In passato, i debiti potevano essere rateizzati al massimo in 36 rate, con autorizzazione del Ministero per casi particolari.
La nuova legge abroga questa necessità di autorizzazione. La legge introduce anche altre misure, come la gestione delle visite mediche e la trasformazione dell’apprendistato.