Donald Trump, che da pochi giorni si è insediato alla Casa Bianca per la seconda volta, è già al centro di un dibattito sull’ipotesi di un possibile terzo mandato. La nuova amministrazione ha già avviato importanti cambiamenti in linea con la politica "America First". Trump si propone come il leader che porterà una "nuova età d’oro" agli Stati Uniti.
Gli ordini esecutivi firmati, dalla politica ambientale all’immigrazione, dall’energia alle politiche sociali, stanno però sollevando timori su un possibile aggravamento delle divisioni sociali. L’idea di un terzo mandato, seppur remota, potrebbe scatenare accese discussioni sui principi fondamentali della democrazia americana.
Il deputato repubblicano Andy Ogles ha presentato una proposta di emendamento costituzionale per consentire a Donald Trump di candidarsi a un terzo mandato. La modifica permetterebbe ad un presidente di essere rieletto per la terza volta solo se le prime due non sono state consecutive. L'emendamento, quindi, escluderebbe ex presidenti come Barack Obama, George W. Bush o Bill Clinton, che hanno servito due mandati consecutivi. La proposta, inoltre, mira a introdurre un tetto massimo di tre mandati per i presidenti che soddisfano questo criterio.
La mossa di Ogles è vista come un chiaro segnale di fedeltà a Trump da parte dei suoi alleati. In una nota, il deputato ha dichiarato:
Il 5 novembre 2024 Donald Trump è stato eletto per un secondo mandato non consecutivo. È entrato nella storia diventando così il secondo presidente a raggiungere un simile traguardo. L'ipotesi di “Trump 2028” non è nuova. Negli anni passati, il presidente non ha escluso totalmente un'eventuale candidatura per un terzo mandato. Recentemente anche l’ex stratega di Trump, Steve Bannon, ha lanciato l’ipotesi di superare il limite di mandato già esistente.
Il limite di due mandati presidenziali negli Stati Uniti è stato stabilito ufficialmente nel 1951 con la ratifica del 22esimo emendamento, che segue il precedente stabilito da George Washington. Un'eccezione storica è stata fatta con Franklin D. Roosevelt, che fu eletto per quattro mandati consecutivi dal 1932 al 1944, durante la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale.
Modificare questo limite sarebbe una missione quasi impossibile: per cambiare la Costituzione, sarebbe necessario ottenere il voto favorevole dei due terzi di entrambe le Camere del Congresso e la ratifica di 38 stati.
La proposta sul terzo mandato ha scarse possibilità di modificare l'ordinamento vigente. Alcune ipotesi suggeriscono, infatti, che alle elezioni del 2028 potrebbe candidarsi uno dei figli di Trump.
Attualmente, il vicepresidente JD Vance è visto come uno dei leader del movimento MAGA, ma cresce anche il consenso per Donald Trump Jr.
Secondo un sondaggio recente riportato da The Hill, JD Vance gode del sostegno del 30 per cento degli elettori repubblicani. Tuttavia, tra i giovani repubblicani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, il 44 per cento sostiene la potenziale candidatura di Donald Trump Jr.
Anche se il dibattito è ancora prematuro, il primogenito del tycoon ha recentemente respinto i rumors riguardo una sua candidatura. Tuttavia, la sua crescente presenza negli eventi politici e durante le campagne presidenziali del padre lo rende un potenziale candidato per il futuro.
Mentre l'ipotesi di un terzo mandato per Donald Trump resta incerta e improbabile, la proposta di emendamento testimonia l'influenza del presidente nel panorama politico americano. Seppur difficile, la modifica della Costituzione risulta una sfida politica monumentale. Le discussioni in corso e il crescente consenso intorno ai suoi familiari potrebbero segnare l'inizio di una nuova fase per il movimento che Trump ha incarnato.