Si arricchisce il testo sulla proposta di legge avanzata dal centrosinistra per la riduzione dell'orario lavorativo. Nella giornata di oggi, 6 febbraio 2025, sono stati discussi diversi emendamenti alla Camera dei deputati. Durate la seduta odierna, sono stati affrontati diversi temi inerenti la proposta di legge avanzata lo scorso anno da esponenti dell'opposizione.
Già discussa lo scorso 28 ottobre, dopo un passaggio in Commissione, la legge per la riduzione dell'orario di lavoro è sostenuta da nomi importanti del centrosinistra come la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, gli esponenti di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte.
La riduzione degli orari di lavoro è stata descritta da parte della leader dei dem come uno dei pilastri del centrosinistra contro il governo di Giorgia Meloni. La pdl vuole essere una risposta alla scarsa attenzione sul mondo del lavoro da parte dell'esecutivo nazionale di destra. Con l'entrata in vigore di questa legge, si tuteleranno maggiormente i lavoratori garantendo loro maggiore tempo libero nell'arco della settimana.
L'obiettivo della proposta di legge, avanzata lo scorso ottobre da diversi esponenti del centrosinistra e del campo largo, è di adeguare l'orario lavorativo a quello degli altri Paesi europei. Alla base della pdl, c'è anche la volontà di aumentare la partecipazione al processo democratico dei lavoratori.
La legge si compone di sette articoli: uno dedicato alle finalità, un secondo sulle misure di sostegno per la riduzione dell'orario di lavoro, il terzo sulle risorse finanziarie mentre il quarto riguarda l'istituzione dell’Osservatorio nazionale sull’orario di lavoro. L'articolo quinto concerne i referendum sul contratto collettivo nazionale e promuove la partecipazione dei lavoratori. Infine il sesto prevede la rideterminazione dell'orario normale di lavoro e il settimo alcune disposizioni di natura finanziaria.
Assieme al salario minimo e altre misure sociali, il pdl sulla riduzione dell'orario di lavoro rappresenta un vero e proprio cavallo di battaglia per il centrosinistra. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein qualche giorno fa ha ribadito, nel corso di una conferenza a Monterotondo, che è necessario portare avanti queste istanze promosse già in altri Paesi europei.
L'esempio perfetto è la Spagna, dove si è passati da 40 ore settimanali a 37,5 a parità di stipendio. La volontà è quella di emulare un modello non troppo dissimile anche in Italia, nonostante le tante difficoltà nel proporlo spesso denunciate dall'opposizione.
Sebbene molti punti della proposta siano anche coerenti con gli obiettivi del governo di Meloni, sembra che la proposta del centrosinistra sia passata in sordina. Dalla sua prima comparsa lo scorso anno, dopo un'estate di discussione sulla possibilità di ridurre le ore di lavoro a parità di stipendio, sembra essere stata dimenticata. Inizialmente il tema ha suscitato tanto dibattito per via delle dichiarazioni di alcuni esponenti del centrodestra di governo.
Solo ora, a febbraio 2025, la pdl è tornata a far discutere dopo l'intervento di Elly Schlein. Le diverse misure contenute all'interno non sono solo utili ai lavoratori ma anche alle famiglie: sono previsti infatti congedi parentali per entrambi i genitori e nuove declinazioni dei contratti. Non resta che attendere che le Camere si pronuncino sulla proposta di legge quando sarà il momento.