Contro la mafia sono stati compiuti passi in avanti importanti, ha spiegato Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha posto la lotta contro la criminalità organizzata tra le sue priorità sin dall'insediamento. Mentre alcune azioni hanno ricevuto elogi, altre hanno suscitato polemiche e critiche. L'efficacia della strategia governativa resta quindi oggetto di dibattito ancora oggi, a tre anni dall'insediamento dell'esecutivo.
Uno dei primi provvedimenti adottati dal governo Meloni è stato il mantenimento del regime del 41 bis, il cosiddetto "carcere duro", per i detenuti mafiosi. La premier ha ribadito in molte occasioni che non ci sarà alcun allentamento di questa misura, nonostante le pressioni di alcuni ambienti per una sua revisione. "Il nostro impegno nella lotta alla mafia è totale", ha dichiarato Meloni in diverse occasioni, compresa quella odierna, 11 febbraio 2025.
Un altro passo significativo è stato il rafforzamento delle operazioni di sequestro e confisca dei beni appartenenti ai clan mafiosi. Nel corso dell'ultimo anno, le forze dell'ordine hanno intensificato le indagini, portando alla sottrazione di ingenti patrimoni alla criminalità organizzata. Portando avanti diversi tipi di accordo con altri Stati.
Sono stati numerosi i proclami del governo Meloni contro le mafie, assieme ai risultati raggiunti negli ultimi tre anni. Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni esperti e associazioni antimafia hanno espresso perplessità sulle reali intenzioni del governo. Uno dei punti più discussi è stato l'innalzamento del tetto all'uso del contante, che, secondo alcuni esperti, potrebbe favorire il riciclaggio di denaro sporco. Don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione contro le mafie Libera, ha affermato che tale misura rischia di offrire troppe opportunità alla criminalità organizzata.
Anche la riforma del codice degli appalti ha suscitato non poche preoccupazioni. L'obiettivo di semplificare le procedure burocratiche è stato perseguito dal governo, ma alcune modifiche introdotte potrebbero ridurre i controlli sulla destinazione dei fondi pubblici, aumentando il rischio di infiltrazioni mafiose.
Tra i più critici dell'operato del governo di Giorgia Meloni c'è Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, che ha espresso scetticismo sull'effettivo impegno dell'esecutivo nella lotta alla mafia, sottolineando come molte delle azioni intraprese non siano coerenti con le dichiarazioni ufficiali.
Il governo ha potuto vantare alcuni importanti successi. L'arresto di diversi latitanti di spicco e l'intensificazione delle operazioni contro le reti mafiose hanno mostrato una continuità con il lavoro delle precedenti amministrazioni. Tra questi spicca l'operazione contro il boss Matteo Messina Denaro, avvenuta ormai due anni fa. Questi risultati sono spesso indicati come vittorie da parte della magistratura e delle forze dell'ordine, più che come un reale frutto dell'operato del governo.
Il dibattito resta aperto su alcune scelte politiche che potrebbero minare l'efficacia della lotta alla criminalità organizzata. La decisione di depotenziare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, fortemente criticata da diverse procure antimafia, potrebbe rappresentare un importante problema nella lotta contro i fenomeni malavitosi.
La lotta del governo Meloni contro le mafie appare dunque caratterizzata da luci e ombre. Se da un lato le dichiarazioni della premier e alcune azioni concrete indicano un impegno nella repressione delle organizzazioni criminali, dall'altro alcune misure legislative sollevano dubbi sulla reale volontà di colpire la mafia in ogni sua forma.
Resta da vedere se, nel corso del mandato, l'esecutivo riuscirà a tradurre i proclami in azioni concrete e coerenti, garantendo un'effettiva stretta sulle mafie e sulle loro attività economiche. Nel frattempo, il dibattito resta aperto e le associazioni antimafia continuano a monitorare con attenzione le mosse del governo. I risultati non mancano, ma nemmeno le polemiche.
Misure adottate dal governo Meloni: Il governo ha messo la lotta contro le mafie tra le priorità, mantenendo il regime del 41 bis e intensificando le operazioni di sequestro dei beni mafiosi. Ha anche sottolineato l'importanza della collaborazione internazionale nel contrasto alle reti mafiose transnazionali.
Critiche e perplessità: Nonostante i proclami, sono emerse critiche, in particolare riguardo l'innalzamento del tetto all'uso del contante e la riforma del codice degli appalti, che potrebbero favorire il riciclaggio di denaro e ridurre i controlli contro le infiltrazioni mafiose.
Successi e dubbi sull'efficacia: Sebbene siano stati ottenuti alcuni successi operativi, come l'arresto di latitanti, il dibattito resta aperto su alcune scelte politiche, come la depotenziamento del reato di concorso esterno, che potrebbero indebolire la lotta alla mafia.