12 Feb, 2025 - 11:45

La canzone di Willie Peyote e le polemiche su "Imagine" irrompono nel Sanremo senza politica

La canzone di Willie Peyote e le polemiche su "Imagine" irrompono nel Sanremo senza politica

Doveva essere il Festival senza politica, quello diverso rispetto alle edizioni precedenti dove oltre alle classiche canzoni d'amore comparivano anche testi impegnati. Queste sono state le direttive del governo Meloni per l'edizione 2025 del Festival che avrebbe chiesto di lasciare perdere la politica, una scelta probabilmente derivante dalle polemiche che nel 2024 hanno animato l'evento soprattutto per quanto riguarda la canzone di Ghali "Casa mia" e le dichiarazioni contro la guerra in Medio Oriente.

La prima ora di Festival procede secondo i dettami: canzoni "tranquille", senza temi sociali e che trattano di amore e famiglia. Poi fa il suo ingresso sul palco dell'Ariston Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote. Il rapper torinese è da sempre noto per i temi sociali all'interno dei suoi testi e nella serata di ieri non è stato da meno. Nella canzone "Grazie ma no grazie", Willie Peyote si scaglia contro le posizioni rigide e il conformismo facendo riferimento anche a temi politici.

Non sfugge alle polemiche anche la cover di Imagine della cantante israeliana Noa e dell'artista palestinese - con nazionalità israeliana - Mira Awad, preceduta dal messaggio di pace di Papa Francesco. Gli attivisti contrari alla guerra in Medio Oriente hanno ribadito che l'esibizione delle due cantanti promuove l'occupazione in corso delle truppe israeliane e non lancia affatto un messaggio di pace. Siamo solo alla prima serata eppure sembra che neanche le direttive del governo siano riuscite a eliminare la denuncia sociale dall'evento nazionalpopolare per eccellenza.

La canzone di Willie Peyote al Festival di Sanremo

Un inno contro l'omologazione, con forti riferimenti politici, nel mezzo di un Festival che si preannunciava senza politica. A stupire non sono Achille Lauro e Tony Effe, annunciati come personaggi trasgressivi di Sanremo ma poi rivelatisi scialbi e fin troppo contenuti: il vero protagonista è Willie Peyote. Il rapper torinese ha portato sul palco dell'Ariston il pezzo "Grazie ma no grazie", a suo modo un piccolo cavallo di Troia nell'evento ridimensionato dalla Rai. Nella canzone ci sono riferimenti a fatti di cronaca legati al governo Meloni:

virgolette
Dovresti andare a lavorare e non farti manganella nelle piazze, grazie ma no grazie, questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse, grazie ma no grazie 

Le manganellate del governo Meloni

Un testo che irrompe durante un momento di grande discussione sul ruolo delle forze dell'ordine e sulla sicurezza, in particolare durante i cortei. Il riferimento potrebbe essere a due episodi verificatisi nel 2024: il primo relativo alla risposta dei poliziotti a Pisa a febbraio di un anno fa durante un corteo pro Palestina che ha portato addirittura a mettere in discussione il titolare del Viminale Matteo Piantedosi. Il secondo è sugli scontri del 5 ottobre 2024 quando ci sono stati ulteriori scontri dopo il divieto a un corteo a Roma.

 

L'interpretazione di Imagine e l'art washing

Fa discutere anche l'esecuzione di una cover di Imagine da parte delle cantanti Noa e Mira Awad, una israeliana e l'altra di origine palestinese. Doveva essere un messaggio di pace quello lanciato dalle due artiste dei popoli coinvolti in un conflitto che va avanti ormai da anni ma non è stato esente da critiche, in particolare sui social.

L'operazione da parte delle due artiste è stata additata come una "normalizzazione della colonizzazione israeliana dei territori palestinesi". Mentre Noa viene definita una finta contestatrice del governo di Netanyahu, Mira Awad è considerata come una collaborazionista. La denuncia è quella di art washing, ovvero di utilizzare la musica come una facciata per chiedere la pace e poi difendere le azioni israeliane sul territorio palestinese

Una serata, due episodi legati alla politica: il testo di una canzone e un'esibizione. Menomale che doveva essere il festival senza temi sociali, avranno pensato gli spettatori.

Articolo in tre punti

  • Nonostante le direttive del governo Meloni di evitare temi politici, il Festival di Sanremo 2025 è stato comunque caratterizzato da riferimenti politici, come la canzone di Willie Peyote "Grazie ma no grazie", che critica l'omologazione e fa riferimento alla gestione della sicurezza e delle forze dell'ordine sotto il governo Meloni.
  • La cover di Imagine da parte delle cantanti Noa e Mira Awad, pur con l'intento di lanciare un messaggio di pace, è stata criticata per essere vista come una "normalizzazione della colonizzazione israeliana", accusando le artiste di "art washing" e di non condannare chiaramente le azioni israeliane.
  • Nonostante l'intenzione di un Festival senza politica, la serata è stata segnata da discussioni politiche e sociali, dimostrando che la musica continua a riflettere e commentare la realtà socio-politica.
Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie
Dovresti dare meno

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"Grazie ma no grazie" di Willie Peyote: testo e significato della canzone di Sanremo 2025
https://www.today.it/tv/news/sanremo/grazie-ma-no-grazie-willie-peyote.html
© Today
Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie

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"Grazie ma no grazie" di Willie Peyote: testo e significato della canzone di Sanremo 2025
https://www.today.it/tv/news/sanremo/grazie-ma-no-grazie-willie-peyote.html
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Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze
Grazie ma no grazie
Questa gente non fa un cazzo li mantengo tutti io con le mie tasse
Grazie ma no grazie

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"Grazie ma no grazie" di Willie Peyote: testo e significato della canzone di Sanremo 2025
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Francesco Fatone
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