Donald Trump ha annunciato l’inizio di colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina, segnando una possibile svolta nel conflitto che dura ormai da quasi tre anni. Il suo intervento diplomatico, tuttavia, solleva interrogativi su chi trarrà vantaggio da questi negoziati e su quali saranno le conseguenze per Kiev.
Mentre Mosca sembra determinata a consolidare i suoi guadagni territoriali, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rischia di trovarsi in una posizione sempre più marginale. Con Washington che rivede il proprio approccio alla guerra, si apre un nuovo scenario geopolitico: Trump riuscirà davvero a mediare la pace o il suo intervento cambierà gli equilibri a favore della Russia?
Il presidente statunitense ha posto l’obiettivo di porre fine alla guerra in Ucraina in tempi brevi. L’inviato di Trump in Ucraina e in Russia, Keith Kellogg, ha infatti annunciato che entro i primi 100 giorni della nuova presidenza il conflitto, che dura ormai da quasi tre anni, potrebbe finire.
Prosegue l’offensiva russa nell’Ucraina orientale e i combattimenti sono in corso nella regione russa di Kursk. Donald Trump ha aperto un nuovo capitolo diplomatico nella guerra dopo la telefonata con Putin. La Casa Bianca ha presentato questo contatto con il presidente russo come l’inizio di una trattativa per la fine del conflitto.
In una successiva chiamata, Trump ha informato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Questi primi passi significativi verso i negoziati sembrano aver trascinato il leader ucraino ai margini della discussione. Trump ha annunciato un eventuale incontro con Putin, mentre Zelensky si incontrerà con il vicepresidente americano, JD Vance, alla Conferenza per la sicurezza di Monaco. Considerando che gli Stati Uniti sono stati i principali alleati di Kiev dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, si tratta di un'importante rottura nella politica del paese.
I had a meaningful conversation with @POTUS. We long talked about opportunities to achieve peace, discussed our readiness to work together at the team level, and Ukraine’s technological capabilities—including drones and other advanced industries. I am grateful to President Trump… pic.twitter.com/2SIOTX3jEp
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 12, 2025
Nel 2024, la guerra ha sicuramente preso una direzione diversa rispetto al periodo precedente. L’esercito russo ha continuato ad avanzare nel Donbass, ma allo stesso tempo Kiev ha lanciato un’incursione a Kursk.
Mentre prende forma il piano di Trump sulla pace, Zelensky ha recentemente lanciato l’idea di scambiare il territorio sotto il controllo delle forze ucraine con quello occupato dalla Russia. La proposta è stata categoricamente respinta dal Cremlino.
Mosca è determinata a far soddisfare le richieste precedentemente fatte da Putin, come l’addio di Kiev al sogno di aderire alla NATO e il mantenimento del controllo sui territori rivendicati.
Il desiderio di Trump di raggiungere una soluzione rapida del conflitto lascia intendere che Washington non appoggerà gli obiettivi di Kiev per una pace giusta, equa e duratura. Le dichiarazioni di Trump sull’inizio dei negoziati, arrivate dopo la telefonata con Putin, non rendono pubblica una vera e propria tabella di marcia. Tuttavia, il leader statunitense ha dato chiari segnali che Kiev dovrà rinunciare ad alcune delle sue richieste.
Secondo Zelensky, l'appoggio degli Stati Uniti al suo paese, insieme a quello degli alleati europei, potrebbe portare ad una pace duratura.
L’approccio di Trump, invece, potrebbe portare Kiev a non riconquistare i territori catturati dalla Russia né ottenere le ambite garanzie di sicurezza. Questa posizione è stata confermata anche dal segretario di Difesa statunitense, Pete Hegseth. Durante un’apparizione al quartier generale della NATO, Hegseth ha affermato che l'obiettivo di Kiev di ripristinare i suoi confini pre-2014, ovvero prima dell'annessione della Crimea, è "irrealistico".
Anche se Trump ha più volte affermato di avere un buon rapporto con Putin, durante il primo mandato il presidente statunitense ha assunto una linea dura contro Mosca. Sarà dunque da seguire il team di mediatori del presidente americano per capire se manterranno la precedente linea e quale sarà l’esito dell’incontro Trump-Putin.
Con Trump che ha annunciato una politica isolazionista in ambito di politica estera, l'Europa è stata chiamata all'unità in tema di difesa e dovrà assumersi maggiori responsabilità.
L’annuncio di Trump sui negoziati per la pace in Ucraina segna un momento cruciale per il conflitto. Sebbene la prospettiva di una soluzione diplomatica possa apparire come una svolta, emergono dubbi su chi ne trarrà realmente vantaggio. La posizione di Putin sembra uscirne rafforzata, mentre Zelensky rischia di vedere ridimensionati i suoi obiettivi strategici. Inoltre, il nuovo approccio americano potrebbe ridefinire il ruolo dell’Europa nella gestione della sicurezza e degli equilibri geopolitici nel continente. Resta da vedere se l’iniziativa di Trump porterà davvero alla fine della guerra o se si rivelerà solo una mossa politica in vista delle prossime sfide internazionali.