La legge sul fine vita dignitoso in Toscana continua a provocare polemiche. Dopo l'approvazione della normativa lo scorso mercoledì 12 febbraio, i capigruppo del centrodestra nel Consiglio regionale toscano, rappresentati da Elena Meini della Lega, Vittorio Fantozzi di Fratelli d'Italia e Marco Stella di Forza Italia, hanno annunciato un ricorso contro la legge, presentato al Collegio di Garanzia del Consiglio regionale negli scorsi giormi.
Con questa azione si vuole bloccare l'iter legislativo. La legge è ritenuta da gran parte del centrodestra non conforme allo Statuto regionale e di competenza esclusiva dello Stato, anche se il Parlamento esita sul tema da più di quarant'anni. La protesta dell'ala conservatore dell'emisfero del Consiglio regionale si basa sull'idea che la materia del fine vita non spetti alle Regioni, ma debba essere trattata a livello nazionale. Non resta che attendere l'esito del Collegio di Garanzia, da una parte probabilmente potrebbe esprimersi a favore delle richieste del centrodestra poiché proseguendo con questa legiferazione regionali potrebbero crearsi tante norme diverse.
Il ricorso chiesto dal centrodestra si concentra principalmente sui primi cinque articoli dello Statuto regionale. I capigruppo sono convinti che il Collegio di Garanzia, esaminando il caso, decida a favore della sospensione della legge. Marco Stella, uno dei principali protagonisti della vicenda intorno alla legge sul fine vita, ha spiegato che l'obiettivo è bloccare l’iter della legge finché il Collegio non si esprimerà. Questo potrebbe comportare un rallentamento significativo del processo legislativo.
Giusto ricorda che il Collegio di Garanzia ha un ruolo importante nel garantire il rispetto dello Statuto regionale e delle normative regionali, soprattutto controllando la conformità delle leggi e dirimendo i conflitti.
Secondo i capigruppo del centrodestra, la legge avrebbe una connotazione politica, con intenti elettorali da parte del Partito Democratico, che ha spinto per approvare una legge controversa. Secondo Fantozzi, infatti, la legge sarebbe una "strumentalizzazione elettorale" che avrebbe approfittato della situazione per portarsi consensi in vista delle prossime elezioni regionali in Toscana che si terranno nel 2025. Il centrosinistra di Eugenio Giani, presidente di Regione, è favorito per la vittoria finale.
I tre esponenti del centrodestra, pur mantenendo posizioni diverse sulla legge in sé, si uniscono nel criticarla e richiedono una disciplina della materia a livello nazionale. Elena Meini, capogruppo della Lega, ha sottolineato la contrarietà unanime del gruppo alla legge, pur riconoscendo la libertà di coscienza nel voto. Tuttavia, il Carroccio si è espresso con fermezza nel ritenere che una questione così delicata vada normata a livello nazionale, e non da una singola Regione.
In tal senso, Meini ha anche ricordato quanto sia importante investire maggiormente nelle cure palliative e nella sanità, aspetti che, secondo il centrodestra, potrebbero essere una risposta concreta per affrontare le problematiche legate al fine vita, senza dover ricorrere a una legislazione controversa come quella proposta in Toscana.
La posizione del centrodestra non è critica solo in merito alla legge ma anche al metodo con cui è stata approvata. Secondo i capigruppo, il governo regionale ha preso una scelta sbagliata, spingendo per una legge su un tema così dibattuto senza il necessario dibattito e senza rispettare le competenze stabilite dallo Statuto regionale.
Il ricorso al Collegio di Garanzia diventa quindi una mossa strategica per stoppare la legge, almeno nel suo iter regionale, e rilanciare la discussione sulla necessità di una disciplina nazionale sul fine vita. In questo contesto, il ricorso è anche uno strumento per difendere il principio di competenza costituzionale, portando avanti una battaglia non solo legale ma anche politica contro una legge considerata inadeguata.
La legge è stata approvata durante questa settimana ed ha subito fatto discutere molti movimenti ed esponenti del centrodestra. Nel frattempo sia De Luca che Zaia, presidenti delle Regioni Campania e Veneto, hanno espresso il loro parere favorevole.
Ricorso contro la legge sul fine vita: Il centrodestra in Toscana ha presentato un ricorso al Collegio di Garanzia del Consiglio regionale per bloccare la legge sul fine vita, ritenendola non conforme allo Statuto regionale e di competenza esclusiva dello Stato.
Critiche alla legge: I capigruppo del centrodestra accusano il Pd di aver spinto per una legge con intenti elettorali, trattando un tema che ritengono debba essere regolato a livello nazionale dal Parlamento.
Investimenti nelle cure palliative: Nonostante le divergenze sul tema, i capigruppo chiedono maggiori investimenti nelle cure palliative e ritengono che una questione così delicata debba essere trattata a livello nazionale, non solo a livello regionale.