16 Feb, 2025 - 15:06

Sanremo 2025, nessuna donna tra i 5 finalisti: si riapre il dibattito sulle quote rosa (dentro e fuori dall'Ariston)

Sanremo 2025, nessuna donna tra i 5 finalisti: si riapre il dibattito sulle quote rosa (dentro e fuori dall'Ariston)

L'Ariston come terreno di scontro per la questione di genere. Come annunciato mesi fa, nessuna canzone in gara avrebbe trattato temi troppo controversi, ma la polemica è dietro l'angolo. Mentre il Festival sta per concludersi, Carlo Conti si appresta ad annunciare i cinque finalisti: Olly, Fedez, Brunori SAS, Lucio Corsi e Simone Cristicchi.

Nel preciso momento in cui vengono fatti i nomi, scoppia l'indignazione sui social: come è possibile che non ci sia nemmeno una donna? La prestazione di Giorgia, per molti, sarebbe stata degna di premio. L'assenza di un'artista femminile provoca il caos online, con molti che si chiedono se il Festival sia davvero inclusivo. Fino ad oggi, sono 28 le donne ad aver trionfato al Festival, contro 47 gli uomini.

Sterili polemiche della domenica notte o segno di un disagio che si estende anche ad altri settori? A meno di tre settimane dall'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, i dati del Global Gender Gap del World Economic Forum rivelano che l'Italia si classifica al 87° posto su 146 Paesi, un risultato al di sotto della media mondiale.

La polemica sulle quote rosa al Festival

Per comprendere meglio la polemica sulle quote rosa a Sanremo 2025, bisogna tornare a novembre 2024, quando Carlo Conti si è espresso nel podcast "Pezzi" sulla selezione dei cantanti. Ha dichiarato di aver chiesto alla commissione di favorire le artiste donne:

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“Alla commissione dei giovani ho detto: a parità di votazione, cerchiamo di agevolare le ragazze. Se ci sono un ragazzo e una ragazza, mi piacciono tutti e due, a tutti date 8 e 8, cercate di trovare quell'8,1 per la ragazza, perché secondo me c'è bisogno.”

Questa dichiarazione ha sollevato polemiche, con alcuni che ritenevano che tale approccio penalizzasse gli altri cantanti e rendesse la partecipazione delle donne al Festival un mero "contentino". Già nei giorni precedenti, l'annuncio dell'assenza di temi politicamente impegnati nei testi in gara aveva suscitato perplessità.

Nella notte tra ieri e oggi sono stati annunciati i cinque finalisti, tutti uomini, provocando ulteriori critiche. A trionfare è Olly, che vince la 75ª edizione del Festival, ma l'esclusione di Giorgia, che si è classificata sesta, ha avuto un forte impatto sulle scelte finali.

Sanremo è inclusivo? Un bilancio

Nel corso delle sue 75 edizioni, il Festival di Sanremo ha avuto vincitori molto diversi. Se si considerano i numeri dell'inclusività, il Festival ha premiato 28 donne (19 senza duetti) e 47 uomini (36 senza duetti). La cantante con più vittorie femminili è Iva Zanicchi, con successi nel 1967, 1969 e 1974. Tra gli uomini, Domenico Modugno e Claudio Villa sono i più premiati, con quattro vittorie ciascuno.

Nonostante questi dati, alcuni sostengono che il Festival continui a premiare maggiormente gli uomini. L'ultima vittoria femminile risale a un anno fa, con Angelina Mango, e prima di lei, Arisa nel 2014. Tuttavia, non si può dire che il Festival sia poco inclusivo, poiché le canzoni e le prestazioni vengono giudicate senza pregiudizi di genere.

Il gender gap fuori da Sanremo

Le polemiche sui social non sono affatto sterili: evidenziano un disagio più ampio, quello di essere donna in Italia. A giugno dello scorso anno è stato pubblicato il Global Gender Gap Report del WEF, che fornisce dati cruciali sui progressi nel colmare le disuguaglianze di genere in 146 Paesi. L'Italia, purtroppo, ha perso posizioni rispetto agli anni passati, scivolando al 87° posto.

L'indice considera vari fattori, tra cui la partecipazione e le opportunità economiche, l'istruzione, la salute e l'empowerment. In particolare, l'Italia presenta ancora margini di miglioramento in settori come l'equità salariale e l'inclusione nel mondo del lavoro.

Proposte politiche per le donne in Italia

Sia la maggioranza che l'opposizione hanno proposto misure per migliorare le condizioni delle donne in Italia. Tra i temi principali ci sono il sostegno alle madri, con l'assegno unico universale e il congedo di maternità, le politiche contro la violenza di genere e una maggiore equità salariale. Di recente, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha proposto nel suo programma un congedo più lungo e meno ore di lavoro. Misure che, pur importanti, non colmeranno il divario di genere nel breve periodo.

L'articolo in tre punti

  • Polemica sulla finale di Sanremo 2025: Nessuna donna tra i cinque finalisti ha suscitato indignazione sui social, con molte critiche sull'assenza di una rappresentanza femminile. La selezione del Festival, nonostante l’impegno di Carlo Conti a favore delle donne, è stata vista da alcuni come un “contentino” che non ha risolto il problema della parità di genere.

  • Vittorie storiche e gender gap a Sanremo: Nel corso delle 75 edizioni, 28 donne (19 senza duetti) e 47 uomini (36 senza duetti) hanno vinto il Festival. L’ultima vittoria femminile risale a un anno fa, con Angelina Mango. Nonostante ciò, le vittorie maschili sono ancora più numerose, sollevando interrogativi sull'inclusività del Festival.

  • Il contesto del gender gap in Italia: L’Italia si posiziona al 87° posto nel Global Gender Gap Report 2024, con margini di miglioramento nelle opportunità economiche e nell’empowerment femminile. Il governo e le forze politiche stanno cercando di colmare il divario di genere con misure come l'assegno unico universale, politiche contro la violenza di genere e la promozione della parità salariale.

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Francesco Fatone
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