In tutte le guerre l'aspetto psicologico è determinante. Ma in quella che la Russia ha scatenato nei confronti dell'Occidente, dell'Europa in particolare, forse anche di più. Perché Putin bluffa sapendo di bluffare quando rivendica la grandezza del suo Paese nei nostri riguardi.
La sua propaganda, che purtroppo fa proseliti anche da noi, descrive la Russia come un gigante e l'Unione Europea come una nana. Ma è proprio così?
In realtà, ci sono almeno quattro dati statistici che ribaltano questa narrazione: quello della popolazione, quello della ricchezza, quello delle esportazioni e quello dell'aspettativa di vita.
Noi europei, come ha messo ben in evidenza anche Antonio Polito sul Corriere della Sera, siamo di più, siamo più ricchi, abbiamo più lavoro e, mediamente, stiamo molto meglio in salute rispetto ai russi.
Allora, nel dettaglio, quali sono i numeri che riportano alla realtà delle cose?
Il primo riguarda quello totale di cittadini: nell'Unione a 27, vivono circa 450 milioni di persone; in Russia, 147 milioni. Poi ci sono le cifre del Prodotto Interno Lordo, la ricchezza globale che riusciamo a produrre. Quella dell'Unione Europea equivale a circa 17 mila miliardi di euro; quella russa non arriva a 2 mila. Ancora: per capire quanto importante sia la nostra economia rispetto a quella di Mosca, le esportazioni di prodotti made in Ue equivalgono al 13,3% del totale mondiale. Come dire: i nostri brand sono quelli più apprezzati al mondo, più degli stessi americani (l'export Usa vale il 10,4%) mentre le esportazioni russe languiscono all'1,7%.
Non vi basta? Ecco il dato, forse, più importante: quello che fa capire una volta su tutte come noi, grazie alla democrazia, viviamo molto meglio rispetto che a chi deve sottostare a un regime. La nostra aspettativa di vita è di 79 anni per gli uomini e di 84 per le donne. Dalle parti di Putin, invece, si abbassa a 68 per gli uomini e a 78 per le donne. Insomma: viviamo, oltre che meglio, almeno un decennio di più dei russi.
C'è un solo dato in controtendenza, un solo indice che, vale a dire, fa essere la Russia realmente un gigante rispetto a un'Europa nana: è quello della spesa militare. Nel bilancio di Putin essa equivale addirittura al 6,7% (e sul fronte ucraino ha dovuto mandarci i nord coreani!) e, nei prossimi mesi, è prevista al 7,5%. Nell'Unione Europea, invece, essa non va oltre all'1,5% e solamente dopo l'alzata di voce in ambito Nato degli Usa si avvia a raggiungere il 2%.
La conclusione, quindi, è che non esiste, se non quella militare, alcuna ragione per avvertirsi dei nani rispetto alla Russia. Un Paese che, economicamente, può essere paragonato a un gigante dai piedi di argilla.
Certo, però, l'Europa dovrebbe anche imparare a mettere a sistema la sua forza, a non disperderla andando divisa. Forse, a tal proposito, il vertice convocato da Macron subito dopo la conferenza sulla sicurezza di Monaco ha inaugurato una nuova strategia. Ma di sicuro male non farebbe seguire i consigli di Mario Draghi, qui riportati da Rassegnaly
Insomma: non si può dire no a tutto e si deve agire come un unico Stato. Solo in questo modo, secondo l'ex governatore della Banca Centrale Europea nonché premier italiano, anche il problema dei dazi minacciati da Trump potrebbe essere superato:
Come dire: di cose da fare per essere e sentirsi giganti ce ne sono.