Di nuovo in piazza contro il ddl Sicurezza, questa volta dopo essere passati per il Parlamento europeo. La rete contraria al decreto “Ungheria” protesterà nuovamente contro la legge, che deve ancora essere approvata dal Senato dopo il primo via libera ottenuto dalla Camera dei deputati lo scorso settembre.
Secondo gli attivisti e l'opposizione, il decreto, ribattezzato "Ungheria", rischia di introdurre disposizioni eccessivamente severe e proibitive nei confronti di chi scende in piazza a protestare, nonché verso carcerati e migranti.
Già nel mese di dicembre si era svolta una protesta nazionale contro il ddl Sicurezza, e lo scorso 17 gennaio, non troppo lontano da Palazzo Madama, Amnesty International aveva organizzato una fiaccolata per chiedere lo stop del ddl. Non è ancora chiaro quando il disegno di legge sarà esaminato dal Senato, ma si prevede che ciò avvenga entro marzo, quindi almeno tra due settimane.
Il prossimo 22 febbraio, in tutta Italia, si terranno manifestazioni contro il ddl Sicurezza, ribattezzato dagli attivisti "ddl della Paura", un provvedimento che sta suscitando forti preoccupazioni tra diversi gruppi civili e politici. A novembre 2024 è stata costituita una rete che riunisce diverse realtà contrarie all'approvazione del decreto "Ungheria" da parte del governo Meloni.
Le principali città coinvolte nelle proteste di sabato 22 febbraio sono Bologna, Napoli, Milano, Roma e Brescia. A Bologna, la manifestazione inizierà alle 15 in Piazza XX Settembre, organizzata da realtà locali. A Napoli, il corteo partirà alle 15 da Piazza Garibaldi. Milano ospiterà una manifestazione in Piazza del Duomo alle 15, mentre a Brescia l'appuntamento sarà alle 15:30 in Piazza Loggia.
A Roma si terrà un corteo che tratterà vari temi, tra cui l'antifascismo e la necessità di fermare il ddl Sicurezza in via Monte Bianco, nel quartiere Tufello. La manifestazione, che si terrà alle 17, è in memoria di Valerio Verbano, ucciso il 22 febbraio 1980.
Il ddl Sicurezza, fortemente voluto dal governo Meloni, è un insieme di norme che introducono misure contro l'immigrazione irregolare, la criminalità e il dissenso. Tra i punti più controversi, il disegno di legge prevede misure decisamente più severe per chi manifesta il proprio dissenso occupando le strade e per chi occupa abusivamente immobili.
Preoccupano anche le disposizioni riguardanti i migranti irregolari, ai quali non sarà consentito avere una SIM per il cellulare. Le critiche si concentrano in particolare sulle disposizioni che riguardano le aree vulnerabili. Per i manifestanti, questo disegno di legge potrebbe portare a una vera e propria repressione del dissenso e della libertà di parola, aprendo la strada a un clima di paura e intolleranza.
Non è la prima volta che la rete contraria al ddl Sicurezza alza la voce contro il governo Meloni. Il 14 dicembre 2024 si è già svolta una grande manifestazione a livello nazionale, con decine di migliaia di persone scese in piazza per contestare il ddl “Ungheria”.
Un mese dopo, il 17 gennaio 2025, un’altra protesta è stata organizzata a Roma, non troppo lontano da Palazzo Madama. Inoltre, il 4 e 5 febbraio 2025, i gruppi No DDL Sicurezza hanno portato la loro protesta anche al Parlamento europeo, dove hanno espresso il loro disappunto contro il provvedimento e l'impatto che potrebbe avere sul rispetto dei diritti umani in Italia.