21 Feb, 2025 - 18:17

Chi erano gli ostaggi restituiti da Hamas? Il dramma della famiglia Bibas

Chi erano gli ostaggi restituiti da Hamas? Il dramma della famiglia Bibas

Dopo mesi di tensioni e trattative, Hamas ha restituito i corpi di quattro ostaggi israeliani, tra cui quelli dei piccoli Kfir e Ariel Bibas, di nove mesi e quattro anni. La vicenda della famiglia Bibas è diventata un simbolo del dramma degli ostaggi a Gaza e ha suscitato profonda commozione in Israele e nel mondo.

La restituzione dei corpi avviene in un momento cruciale, mentre le trattative per un cessate il fuoco definitivo e nuovi scambi di prigionieri sono ancora attese.

Cosa cambia nei negoziati con Israele dopo la restituzione degli ostaggi a Gaza

Hamas ha consegnato il 20 febbraio i corpi di quattro ostaggi israeliani. La consegna è avvenuta nella città meridionale dell'enclave, Khan Younis.

La tragedia della famiglia Bibas è ormai diventata un simbolo in Israele della complicata situazione degli ostaggi a Gaza. Kfir, di nove mesi, e Ariel, di quattro anni, erano i due più giovani prigionieri rapiti nell'attacco del 7 ottobre condotto dal gruppo palestinese contro Israele al kibbutz Nir Oz. Tra i corpi restituiti erano annunciati anche quelli della madre, Shiri Bibas, e dell'84enne Oded Lifshitz.

Il giorno dopo il ritorno delle salme, sono stati identificati i corpi dei due bambini. Il terzo, invece, non appartiene a Shiri Bibas. Tuttavia, le autorità israeliane non sono riuscite a definire l'identità della salma rinvenuta. Hamas ha dichiarato a Reuters che avrebbe indagato sui motivi per cui fossero stati inviati ad Israele i resti sbagliati. Tel Aviv ha chiesto al gruppo palestinese di restituire il corpo della donna.

Anche il marito di Shiri Bibas, Yarden, è stato preso in ostaggio insieme agli altri membri della famiglia ed è stato rilasciato nel mese di febbraio. La tragedia della famiglia Bibas, soprattutto dopo il rilascio di Yarden Bibas, ha sconvolto non solo Israele ma anche l’opinione pubblica internazionale.

La reazione di Israele: le parole di Netanyahu sul caso Bibas

“Ci stringiamo alle famiglie e il cuore di un'intera nazione è lacerato. Il mio cuore è lacerato. Anche il tuo. E il cuore del mondo intero deve essere lacerato, perché qui vediamo con chi abbiamo a che fare, con cosa abbiamo a che fare, con quali mostri abbiamo a che fare”, ha affermato il primo ministro israeliano prima della consegna dei quattro corpi.

In una dichiarazione successiva, invece, il presidente israeliano Isaac Herzog ha chiesto perdono.

La cerimonia di Hamas prima della consegna dei prigionieri deceduti è diventata un momento di propaganda, con uno striscione raffigurante Netanyahu nelle vesti di un vampiro insanguinato sopra le foto dei corpi.

Cosa cambia dopo la restituzione degli ostaggi a Gaza

È la prima restituzione di salme, in base all'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 19 gennaio scorso. In precedenza sono stati già effettuati diversi scambi di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi.

Mentre i 42 giorni della prima fase dell’accordo si avvicinano alla scadenza del 2 marzo, crescono i timori sulla possibilità di poter raggiungere ulteriori accordi sull’attuazione delle eventuali fasi successive. Le delegazioni di Israele e Hamas dovrebbero, infatti, concordare i termini della seconda fase prima della conclusione di quella attuale.

Intanto, il gruppo palestinese ha affermato di aver accettato la richiesta di Israele di accelerare il rilascio degli ostaggi israeliani. Nell’ambito di questo accordo, verranno rilasciati anche due uomini che Hamas detiene da circa un decennio. In cambio, Israele si impegnerà a continuare a rilasciare i detenuti palestinesi, compresi quelli incarcerati da lungo tempo.

Parallelamente, Hamas ha avanzato la richiesta di consentire l'ingresso di case mobili a Gaza per coloro che hanno subito la distruzione delle proprie abitazioni durante gli attacchi. Tra le richieste ci sono anche macchinari per estrarre i corpi dei palestinesi sepolti sotto le macerie.

Mentre il dialogo e ulteriori intese sono stati raggiunti grazie al lavoro dei mediatori, la comunità internazionale attende i negoziati per l'estensione del cessate il fuoco. Con la fine della prima fase della tregua, rimarrebbero ancora 59 ostaggi a Gaza.

Hamas ha già dichiarato di essere pronto a riprendere i colloqui e a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in una sola volta, invece di farlo in più fasi. Secondo gli esperti, Hamas è pronto ad offrire diverse concessioni pur di impedire la ripresa della guerra.

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Nazlican Cebeci
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