"Perché non parliamo più spesso?" si era chiesto il probabile futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz dopo un primo confronto con la premier Giorgia Meloni al Forum di Davos. Erano tanti i temi sui quali la presidente del Consiglio e il leader dei conservatori si erano trovati: a partire dai dazi che Donald Trump vorrebbe imporre all'UE, fino al ruolo dell'industria e alla necessità di barriere per contenere l'immigrazione.
Dopo l'esito delle urne in Germania nella giornata di ieri, 23 febbraio 2025, il Cdu/Csu è stato premiato. Il partito guidato da Merz ha registrato il 28,50% dei voti, classificandosi come primo a otto punti di distanza dall'AfD, il movimento dell'ultradestra guidato da Alice Weidel. La possibile alleanza tra Merz e Meloni dimostrerebbe anche come la leader di Fratelli d'Italia abbia assunto posizioni moderate nel tempo.
Il futuro insediamento del leader dei cristiano-conservatori potrebbe essere l'inizio di una relazione più stretta tra Roma e Berlino nei prossimi mesi, per far fronte anche a mali comuni che affliggono l'economia italiana e quella tedesca. Sarà interessante osservare come il possibile nuovo cancelliere affronterà la questione della guerra in Ucraina, sulla quale condivide una visione non troppo dissimile da quella di Giorgia Meloni.
Il 2025 segna un momento di potenziale rinnovamento nelle relazioni tra Italia e Germania. Il leader della CDU tedesca si appresta a guidare il Bundestag dopo il risultato di ieri, e questo potrebbe essere un vantaggio per il governo Meloni. Va specificato che Roma e Berlino hanno avuto storicamente relazioni molto forti, e le convergenze tra Meloni e Merz potrebbero segnare una nuova fase di cooperazione.
L'alleanza tra Italia e Germania potrebbe essere incentrata su temi chiave come l'economia, la sicurezza e le politiche migratorie. Le dichiarazioni recenti di entrambi i leader suggeriscono che esistano punti di intesa che potrebbero rafforzare ulteriormente la relazione tra i due Paesi.
Uno degli aspetti fondamentali di una futura intesa tra Meloni e Merz riguarda la politica economica. Entrambi i leader, infatti, si trovano d'accordo sulla necessità di proteggere le industrie europee dalla crescente minaccia di dazi e protezionismo, soprattutto dopo l'elezione di Donald Trump a presidente degli USA.
Italia e Germania, due dei principali esportatori europei, sono vulnerabili a misure protezionistiche e, in tal senso, Merz potrebbe evitare che Meloni proceda a trattative bilaterali con il neoeletto presidente degli USA, cercando di promuovere una politica europea per evitare un peggioramento delle condizioni economiche.
Meloni ha dichiarato più volte che l'Italia ha bisogno di un’Europa più coesa e determinata, e il dialogo con Merz rappresenta una risposta pragmatica a questa necessità.
Altro punto di convergenza tra Meloni e Merz riguarda la questione dell'immigrazione, che continua ad essere uno dei temi centrali nelle politiche interne di molti Paesi europei. Meloni ha sempre assunto una posizione ferma contro l’immigrazione incontrollata, mentre Merz, pur con un approccio più moderato, ha riconosciuto l'importanza di gestire meglio i flussi migratori, ponendo l'accento sulla sicurezza delle frontiere e sulla necessità di politiche comuni più efficaci a livello europeo.
Entrambi concordano sull’urgenza di riformare il sistema di asilo e accoglienza europeo per evitare che i Paesi del sud Europa, come l’Italia, siano lasciati soli nell’affrontare l’onere dei flussi migratori. Le soluzioni proposte includono un rafforzamento delle politiche di ritorno dei migranti illegali, ma anche un'attenzione maggiore ai programmi di integrazione per coloro che ottengono asilo in Europa.
Un altro tema su cui Meloni e Merz si trovano in sintonia è la questione ucraina. Entrambi sono contrari all’invasione russa e hanno espresso il loro sostegno incondizionato a Kiev, sottolineando l’importanza di una risposta unitaria dell'Europa a favore dell'Ucraina. Tuttavia, Merz ha ribadito che non saranno inviati ulteriori soldi dalla Germania a Kiev. La recente crisi tedesca, infatti, è condizionata anche dal proseguire del conflitto nell'Est Europa.
Meloni ha reiterato l’impegno dell’Italia a supportare l’Ucraina con armi e risorse, mentre Merz ha ribadito il suo sostegno alla continuazione delle sanzioni contro la Russia. Questo potrebbe essere un punto sul quale i due governi potrebbero essere più distanti. Non resta che attendere l'insediamento di Merz per capire cosa potrebbe succedere.