L'incontro tra Emmanuel Macron e Donald Trump del 24 febbraio a Washington si inserisce in un momento delicato per le relazioni transatlantiche e per il ruolo dell'Europa sulla scena internazionale. Mentre gli Stati Uniti si orientano verso un progressivo disimpegno dal continente europeo, la visita del presidente francese diventa un'occasione fondamentale per cercare di preservare i legami tra i due continenti e rafforzare la posizione dell'Europa. In questo scenario, Macron si trova a fronteggiare sfide interne e anche la crescente concorrenza di nuovi leader europei come Friedrich Merz. Il colloquio con Trump, incentrato sulla guerra in Ucraina e sulla difesa europea, ha messo in luce le differenze, ma anche le opportunità per un’Europa sempre più protagonista.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è recato il 24 febbraio a Washington per incontrare Donald Trump, diventando così il primo capo di Stato europeo a far visita al suo omologo dopo l’insediamento dello scorso 20 gennaio.
I due leader si conoscono già, e questo incontro rappresenta un passo importante per preservare il rapporto instaurato in precedenza. Allo stesso tempo, Macron, in quanto primo presidente europeo ricevuto da Trump dall’inizio del suo secondo mandato, aveva il compito di non tornare a mani vuote dalla sua visita, in un contesto in cui l'alleanza transatlantica rischia di indebolirsi. Trump, infatti, ha già fatto capire di desiderare progressivamente di disimpegnarsi dal vecchio continente.
Durante il colloquio, si è discusso della guerra in Ucraina, proprio mentre Trump ha iniziato a muovere i primi passi per porre fine al conflitto che dura ormai da tre anni.
L’incontro tra Macron e Trump si è svolto con un'apparenza di cordialità, ma un dettaglio ha subito attirato l'attenzione. Durante una dichiarazione di Trump, che parlava del sostegno dell'UE a Kiev come un "prestito", Macron ha prontamente corretto il suo omologo.
Con un gesto di cortesia, mettendo una mano sul braccio di Trump, il presidente francese ha precisato:
Nell’ultimo anno, la figura di Emmanuel Macron si è indebolita sia nel suo paese che in Europa. Tuttavia, il presidente francese è attualmente uno dei leader più longevi dell’UE, e questo potrebbe consentirgli di riassumere la guida europea.
Macron ha affermato di aver portato una proposta a Washington: il “dispiegamento delle truppe europee per il mantenimento della pace”. Secondo il presidente francese, l’Europa dovrebbe fare ancora di più per rafforzare la propria difesa, allineandosi così con la richiesta di Trump sulla divisione degli oneri.
Macron si è detto ottimista sul fatto che "ci sia una via d'uscita" e ha insistito sulla necessità di stabilire garanzie di sicurezza. Sembra che sia riuscito a mantenere l’Europa ancora in gioco, almeno per ora.
Tuttavia, al di là delle dichiarazioni ufficiali, è evidente che permangono differenze nelle visioni dei due leader, con Trump che continua a mantenere un atteggiamento di apertura verso la Russia. A conferma di ciò, proprio in concomitanza con l'incontro tra Macron e Trump, gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione dell'Assemblea generale dell'ONU, rifiutando di condannare la Russia e di chiederne il ritiro immediato dall'Ucraina.
Il prossimo cancelliere tedesco, Friedrich Merz, dopo la sua vittoria elettorale, si è scagliato contro Donald Trump e ha messo in chiaro il suo piano di “liberare” l’UE dagli USA. Questa sua rivendicazione significa anche che Merz è pronto a prendere in mano la leadership europea.
Secondo il leader tedesco, l'Europa deve farsi carico della propria difesa. La priorità di Merz è rafforzare il ruolo del continente, e, come ha annunciato, le sue posizioni coincidono con quelle di Macron.
Di conseguenza, la guida di Macron in Europa potrebbe rivelarsi fragile. Oltre alla concorrenza di Merz, il presidente francese deve anche mantenere gli equilibri per la sua sopravvivenza politica nel proprio paese.