25 Feb, 2025 - 16:38

Le profezie della politica italiana sul voto in Germania (e perchè si avvereranno)

Le profezie della politica italiana sul voto in Germania (e perchè si avvereranno)

Dal campo dei socialisti diviso fino al ruolo di Friedrich Merz nella politica europea. La politica italiana guarda ai risultati delle elezioni politiche in Germania con moderato ottimismo per la vittoria dei cristiano-conservatori, mentre dal centrosinistra arrivano lamentele sulle scelte fatte dai socialisti. La sinistra più radicale, dal canto suo, ha trovato un modello al quale ispirarsi: quello portato avanti da Die Linke, il partito guidato da Reichinikke, capace di registrare un sorprendente 8,77% contro ogni previsione.

Secondo l'esponente ligure del Partito Democratico Andrea Orlando, la sconfitta dei socialisti deve portare a una riflessione sulla divisione. Un tema che, per certi versi, coinvolge anche il campo largo, spesso impegnato più in conflitti interni tra i partiti che ne fanno parte che a contrastare il governo Meloni costruendo una valida alternativa. Forse è proprio questo insegnamento che l'opposizione dovrà trarre dalle appena trascorse elezioni in Germania.

Dall'altra parte, Matteo Renzi non spende una parola sui liberali dell'Fdp, facente parte del gruppo Renew all'Europarlamento. L'ex presidente del Consiglio, tuttavia, porta avanti un discorso sul possibile ruolo del nuovo cancelliere tedesco e leader della Cdu/Csu, Friedrich Merz. Secondo il fondatore di Italia Viva, Merz potrebbe essere fondamentale per il futuro e la stabilità dell'Europa.

Le riflessioni della politica italiana sulle elezioni in Germania

Frammentato e senza futuro. L'esponente ligure del PD Andrea Orlando, in un'intervista a La Repubblica, ha riflettuto sull'attuale crisi del socialismo europeo, prendendo spunto dal risultato emerso dalle urne in Germania e dalla parabola politica di Olaf Scholz, ormai ex cancelliere tedesco. Secondo l'ex ministro del Lavoro, la lotta alle diseguaglianze deve essere affrontata su scala europea ed è urgente trovare un'alternativa ai conflitti geopolitici senza affidarsi esclusivamente alla logica militare.

Il campo socialista appare oggi frammentato e privo di una leadership chiara, una mancanza che ha pesato anche sulla capacità della Germania di guidare l'Europa negli ultimi anni dopo il periodo storico di Angela Merkel. Una riflessione della quale dovrà tenere conto anche il campo largo italiano, sebbene non affronterà elezioni generali nei prossimi mesi ma dovrà confrontarsi con il centrodestra di governo a livello regionale.

Renzi e il ruolo di Merz in Europa

C'è poi chi vede una speranza in Friedrich Merz. Matteo Renzi, nella sua Enews, ha sottolineato la mancanza di una leadership europea solida e allo stesso tempo ha attaccato Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron in maniera sorprendente. L'ex presidente del Consiglio ha sottolineato come Meloni abbia poca visione e Macron poco futuro, ironizzando sulla narrazione secondo cui la Presidente del Consiglio sarebbe un ponte tra Europa e Stati Uniti, affermando invece che l'unico ponte che sta costruendo è quello con l'Albania per la gestione dei migranti, definendolo un costo per i contribuenti italiani:

virgolette
Finalmente abbiamo un leader in Europa che abbia insieme una visione e un futuro. Macron ha poco futuro, Meloni ha poca visione: Merz sarà il vero capo dell’Europa, con buona pace di chi diceva che Meloni sarebbe stata il ponte con l’America. Credo che purtroppo l’unico ponte la Meloni lo stia costruendo con l’Albania del centro migranti, un ponte pagato caro dai contribuenti a forza di viaggi andata e ritorno.

Renzi aggiunge poi che Friedrich Merz, leader della CDU tedesca, sarà il vero capo dell'Europa a differenza di Meloni e Macron. L'ex presidente del Consiglio ha concluso quindi con una critica politica nel suo stile polemico, probabilmente mirata a rafforzare la sua posizione di opposizione alla destra italiana e alla gestione politica europea attuale. Un ruolo, dunque, importante per Merz, che potrebbe diventare il leader più influente d'Europa, superando anche Meloni e Macron.

Le speranze di Tajani

Il vicepremier Antonio Tajani, dal canto suo, nega ogni possibile legame con Alternative für Deutschland, esaltando invece il ruolo della Cdu/Csu, capace di evitare la caduta nel baratro degli estremismi. Secondo il leader di Forza Italia, Merz ha ottenuto una vittoria fondamentale:

virgolette
L'AfD è la negazione del popolarismo europeo e guarda anche con ostilità al nostro Paese, oltre a sostenere idee del tutto inaccettabili. Sono contento che quei voti, in gran parte di protesta, si siano rivelati inutili.

La speranza ora è che si possa presto trovare un'intesa per il governo che possa isolare le forze estremiste e ridare alla Germania un ruolo che sembra ormai da anni perso. Una prospettiva, condivisa con Renzi, che potrebbe avversarsi soprattutto grazie ai grandi investimenti che vorrebbe fare il nuovo cancelliere tedesco sull'industria nazionale.

L'articolo in tre punti

  • Divisioni nel centrosinistra: Andrea Orlando (PD) evidenzia la crisi del socialismo europeo e la frammentazione del centrosinistra, sottolineando la necessità di maggiore unità per contrastare le diseguaglianze e costruire un'alternativa al centrodestra.

  • Merz come nuovo leader europeo: Matteo Renzi esalta Friedrich Merz come possibile guida dell’Europa, criticando Macron per la mancanza di futuro e Meloni per l’assenza di visione, ironizzando sul suo ruolo di ponte con l'Albania più che con gli USA.

  • Tajani e la vittoria della CDU-CSU: Antonio Tajani celebra la vittoria dei cristiano-conservatori, rifiutando qualsiasi legame con l'AfD e auspicando un governo stabile che possa ridare centralità alla Germania in Europa.

 

 

 

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Francesco Fatone
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