Un passo in avanti per l'introduzione del nucleare in Italia. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso di un video diffuso oggi, 28 febbraio 2025, a Palazzo Chigi mentre era in corso la conferenza stampa del consiglio dei ministri, è tornata a parlare di energia nucleare. La premier ha esordito spiegando che oggi l'esecutivo nazionale ha approvato un provvedimento per l'energia pulita a basso prezzo.
La presidente del Consiglio ha poi detto che ora tocca al Parlamento esprimersi a riguardo. La maggior parte dei partiti sarebbe d'accordo all'introduzione del nucleare in Italia per far fronte ai crescenti costi dell'energia, soprattutto quelli legati al governo Meloni. Più titubanti Alleanza Verdi Sinistra e il M5S, mentre il Pd risulta diviso sulla questione.
Quella del nucleare in Italia è una storia molto lunga e complessa e ricca di "no" dettati anche da esigenze storiche. L'ultimo referendum, che si pensava potesse chiudere definitivamente la questione, si è svolto nel 2011 - oltre tredici anni fa - ed ha avuto un esito negativo impedendo all'energia atomica di entrare nel nostro Paese. Oggi sembra che tutto sia cambiato, complice anche l'evoluzione del nucleare.
Energia pulita ed economica per far fronte ai costi delle bollette. La presidente del Consiglio Meloni, come sembrava ormai scontato, ha inserito anche il nucleare nell'agenda del governo. Oggi, durante un video trasmesso per la conferenza stampa del Consiglio dei ministri, la premier ha annunciato un ddl per il nucleare.
Come è possibile sentire all'interno del breve filmato, Meloni ha parlato di energia pulita e sicurezza:
Un discorso, quello di Meloni, che è stato possibile portare avanti anche grazie alle recenti evoluzioni che ha conosciuto l'energia nucleare negli ultimi venti anni.
Il provvedimento proposto dal governo Meloni punta a raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione e sicurezza energetica attraverso l'uso del nucleare. Questa strategia si inserisce nel quadro del Piano nazionale integrato energia e clima, e l'intento è quello di garantire un approvvigionamento energetico sufficiente, accessibile e a costi bassi.
Il nuovo nucleare dovrà infatti portare a una riduzione dei costi energetici e al rafforzamento della competitività del sistema economico italiano.
Il ddl prevede che, entro un anno, il governo adotti decreti per regolare in dettaglio l'intero ciclo di vita dell'energia nucleare, con un programma nazionale che tocchi tutti gli aspetti, dalla sperimentazione alla gestione del combustibile, fino alla disattivazione degli impianti esistenti.
Inoltre, saranno sviluppate politiche per la gestione sicura delle scorie nucleari e per la ricerca nell'ambito dell'energia da fusione. La nascita di un’autorità indipendente dovrà garantire il controllo e la vigilanza sul rispetto delle normative di sicurezza. Il ddl include anche misure per la formazione di nuovi professionisti nel settore nei prossimi anni, grazie a incentivi per i territori coinvolti. Quando dovrebbero nascere le nuove centrali? Si prevede che i primi impianti di nuova generazione possano essere operativi entro il 2030, quindi cinque anni.
Mentre nel centrodestra sembra che tutti siano favorevoli al nucleare, nell'opposizione alcuni partiti esprimono da sempre la loro contrarietà. È il caso di Alleanza Verdi Sinistra e del Movimento Cinque Stelle che ritengono che il nucleare in Italia possa essere pericoloso e che non sia un'energia pulita.
Non esiste una voce unica nel Partito Democratico sul nucleare, ma la maggior parte degli esponenti dem è d'accordo all'introduzione dell'energia atomica nel nostro Paese. Tra i favorevoli troviamo invece Italia Viva, +Europa e Azione. Proprio il partito di Calenda, qualche mese fa, aveva lanciato una raccolta firme per portare il nucleare nel nostro Paese.