Due anni dopo il peggior incidente ferroviario della sua storia, la Grecia è scesa in strada e un'ondata di proteste e scioperi ha paralizzato il paese. Migliaia di persone si sono riunite per chiedere giustizia per le vittime dello scontro tra un treno passeggeri e un convoglio merci, avvenuto il 28 febbraio 2023 nei pressi di Tempe.
Il governo di Kyriakos Mitsotakis è sotto pressione, accusato dall'opposizione e da ampi settori della società di aver insabbiato le indagini e di non aver fatto abbastanza per migliorare la sicurezza ferroviaria. La pubblicazione di un rapporto d'inchiesta, che ha evidenziato errori umani e gravi carenze infrastrutturali, ha alimentato ulteriormente il malcontento. Le tensioni sono esplose in scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, mentre il paese si avvia verso una mozione di sfiducia contro l'esecutivo.
Il 28 febbraio 2023, un tragico incidente ferroviario nei pressi della città di Tempe ha causato la morte di 57 persone, tra cui 46 passeggeri e 11 membri dello staff. Lo scontro tra un treno carico di studenti e un convoglio merci è stato il peggior disastro ferroviario nella storia della Grecia e, a due anni di distanza, continua a suscitare dolore e indignazione nel paese.
Circa 200mila persone si sono riunite nella capitale Atene, in oltre 300 città greche e anche all’estero, per chiedere giustizia. Le proteste sono accompagnate da uno sciopero generale di 24 ore che ha paralizzato il trasporto pubblico, marittimo e ferroviario, oltre a bloccare tutti i voli nazionali e internazionali. Alla mobilitazione non hanno partecipato solo i lavoratori del settore dei trasporti, ma anche dottori, avvocati, insegnanti e altri professionisti. Anche i teatri hanno annullato gli spettacoli e molte attività commerciali sono rimaste chiuse.
Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, rieletto nelle elezioni del giugno 2023, è stato ripetutamente accusato di non aver avviato un’inchiesta parlamentare sulle responsabilità politiche dell’incidente. Secondo il governo di centrodestra, la questione è di competenza della magistratura, ma l’opposizione accusa l’esecutivo di aver insabbiato le prove.
Molti cittadini considerano il disastro ferroviario del 2023 il problema più grave della Grecia dopo la crisi del debito del 2009-2018. Finora, solo alcuni funzionari ferroviari sono stati incriminati, mentre rimangono forti interrogativi sulle carenze strutturali e sulla sicurezza dei trasporti.
La rabbia popolare si è tradotta in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con la polizia antisommossa intervenuta per disperdere gruppi che lanciavano pietre e bombe molotov.
Le tensioni sono aumentate ulteriormente dopo la pubblicazione, il 27 febbraio, di un rapporto di un’indagine che ha individuato tra le cause dello scontro errori umani, scarsa manutenzione e gravi falle nel sistema ferroviario. Il documento di 178 pagine ha evidenziato che l’adozione di moderne tecnologie di sicurezza avrebbe potuto prevenire la tragedia.
Secondo il comitato investigativo indipendente, un errore di instradamento da parte di un capostazione ha fatto sì che un treno passeggeri si immettesse sullo stesso binario di un treno merci in arrivo. Inoltre, gli investigatori hanno segnalato problemi strutturali più ampi, tra cui la scarsa formazione del personale, la carenza di addetti e l’invecchiamento delle infrastrutture ferroviarie, ancora prive di adeguati sistemi di controllo. Il rapporto ha anche evidenziato una cronica mancanza di investimenti pubblici, aggravata dal periodo della crisi finanziaria.
La pubblicazione di queste conclusioni ha rafforzato la sfiducia popolare nei confronti del governo. Molti ritengono che le autorità abbiano occultato prove e rallentato le indagini per proteggere eventuali responsabilità politiche. La prossima settimana, i partiti di opposizione voteranno la sfiducia contro il governo Mitsotakis, in un clima di tensione sociale e politica.