11 Mar, 2025 - 19:26

Omicidio Serena Mollicone, nuovo processo per la famiglia Mottola: "Sentenza di assoluzione carente"

Omicidio Serena Mollicone, nuovo processo per la famiglia Mottola: "Sentenza di assoluzione carente"

Dopo oltre venti anni di indagini, misteri e dibattimenti, il caso di Serena Mollicone non può dirsi ancora chiuso. La Corte di Cassazione ha deciso oggi, 11 marzo 2025, di disporre un nuovo processo d’Appello per l’ex comandante dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Annamaria e il figlio Marco, finora assolti dall’accusa di essere coinvolti nell’omicidio della giovane studentessa di Arce, trovata morta il 3 giugno 2001 nel Frusinate. I tre imputati – sempre proclamatisi innocenti – dovranno tornare, quindi, alla sbarra.

Serena Mollicone, per la Cassazione il processo è da rifare

“Abbiamo sempre aspettato con fiducia. Non possiamo che essere sereni e speranzosi”, aveva dichiarato lo zio di Serena Mollicone, Antonio, facendo il suo ingresso al Palazzaccio per l’udienza odierna. 

Ad impugnare la sentenza emessa lo scorso luglio nei confronti dei Mottola, assolti “per mancanza di prove” nonostante la richiesta dell'accusa di condannarli a pene tra i 21 e i 24 anni di reclusione, era stata la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma.

Secondo la Pg, che ha citato in aula "plurime violazioni di leggi", la sentenza di secondo grado sarebbe - in pratica - “totalmente carente”. Perché ometterebbe, tra le altre cose, “di motivare la presenza di Mollicone nella caserma di Arce” la mattina del primo giugno 2001.

Una visione a quanto pare condivisa dagli ermellini, che dopo un paio di ore di camera di consiglio, hanno disposto un processo d'Appello bis, dando nuove speranze alla famiglia di Serena, ormai da decenni in attesa di verità e di giustizia. 

"Il mio pensiero va a mia sorella, che non rivedrò più nella vita, così come a mio padre", il commento affidato da Consuelo Mollicone ai giornalisti dopo la lettura del dispositivo.

Le tappe dell’inchiesta sull’omicidio, avvenuto ormai 24 anni fa

Serena Mollicone aveva 18 anni quando, la mattina del 3 giugno 2001, fu trovata senza vita – con la testa avvolta in un sacchetto di plastica – in un boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella, frazione di Monte San Giovanni Campano.

Due giorni prima, la giovane era scomparsa nel nulla dopo essersi recata all’ospedale di Isola del Liri per un’ortopanoramica e aver acquistato, nel bar della vicina stazione degli autobus, quattro cornetti e quattro pezzi di pizza, facendo intendere di dover incontrare qualcuno.

Le indagini si concentrarono, in un primo momento, sul carrozziere Carmine Belli, dal quale – insieme all’allora fidanzato – la giovane avrebbe dovuto recarsi proprio il primo di giugno. Nell'officina dell'uomo furono trovati dello scotch e un sacchetto simili a quelli usati per avvolgere il naso e la bocca della ragazza e soffocarla.

Dopo essere stato incarcerato, l’uomo, però, venne scagionato da tutte le accuse. Nel 2008, le dichiarazioni dell’ex brigadiere Santino Tuzi – che disse di aver visto Serena entrare nella caserma dei carabinieri di Arce, suicidandosi prima di poter testimoniare – diedero nuova linfa all’inchiesta, portando gli inquirenti a concentrarsi proprio sui Mottola.

Il punto di vista dei Mottola: "Estranei ai fatti"

Nel 2019, Franco, Annamaria e Marco furono rinviati a giudizio insieme a Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano, accusati di concorso morale in omicidio (e istigazione al suicidio nel caso di Quatrale, per la morte di Tuzi).

Si riteneva che gli ultimi due potessero aver coperto, in qualche modo, quanto accaduto il giorno della scomparsa della giovane all’interno della caserma, ma entrambi, alla fine, sono stati definitivamente assolti. Restano ora da chiarire le responsabilità dei Mottola.

Che, secondo l’accusa, avrebbero agito in concorso per evitare che Serena denunciasse, come sembra volesse fare, il giro di droga di cui Marco, suo amico di lunga data, avrebbe fatto parte. Loro si sono sempre dichiarati estranei ai fatti.

Caso Mollicone, le ultime notizie per punti

  • Riapertura del caso: la Corte di Cassazione ha deciso di disporre un nuovo processo d'Appello per Franco Mottola, sua moglie Annamaria e il figlio Marco, precedentemente assolti per l'omicidio di Serena Mollicone, trovata morta nel 2001. Ad impugnare la sentenza era stata la Procura generale della Corte d'Appello di Roma.
  • La famiglia Mollicone spera nella giustizia: la famiglia della vittima esprime ottimismo e speranza per una possibile verità. La sorella, in particolare, ha rivolto un pensiero a Serena e al padre scomparso.
  • Le tappe dell'inchiesta: le indagini sul caso hanno attraversato diversi stadi, con iniziali sospetti su altri individui, fino ad arrivare ai Mottola dopo le dichiarazioni dell'ex brigadiere Santino Tuzi. I Mottola sono accusati di aver ucciso la giovane per impedire che denunciasse un presunto giro di droga. 
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Sara D'Aversa
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